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L'ultima odissea

Regia di Jack Smight vedi scheda film

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La recensione su L'ultima odissea

di FABIO1971
4 stelle

Come sprecare malamente le suggestioni di uno dei più affascinanti romanzi apocalittici (1969) del maestro della science fiction Roger Zelazny (che all'epoca si dichiarò soddisfatto dell'adattamento di Lukas Heller, salvo poi ricredersi, profondamente disgustato, appena vide il film, che giudicò, eufemisticamente, imbarazzante): una produzione ad alto budget (sul cui successo la Fox confidava più di Guerre stellari: solo per la realizzazione del "Landmaster", il veicolo a 12 ruote utilizzato nel film, vennero spesi 300.000 dollari) diretta con tante ambizioni ma mediocri risultati dal Jack Smight reduce dal successo di La battaglia di Midway. Se si vuol dar retta alle dichiarazioni di Zelazny, il primo "colpevole" va individuato nel co-sceneggiatore Alan Sharp, che adattò per lo schermo lo script di Lukas Heller elaborato dal romanzo originale: ma anche la regia poco ispirata di Smight contribuisce in larga misura ad appiattire gli spunti più vitali dell'opera, traducendoli in un'esposizione fiacca e spesso prevedibile, appesantita nel ritmo e con dialoghi risibili, saccheggiando qua e là nell'immaginario fantascientifico (si osservi ad esempio, la sequenza con Jan-Michael Vincent in moto per le strade deserte di Las Vegas, ripresa e riaggiornata da 1975: occhi bianchi sul pianeta Terra) e regalando un unico, magistrale colpo di coda nel folgorante incipit del film, con una scarna e raggelante cronaca della fine del mondo. Per il resto, uno spettacolo fracassone e alla lunga noioso, in cui la descrizione della fuga di un'umanità disperata e devastata dall'olocausto nucleare alla ricerca della salvezza, si sviluppa con un coinvolgimento emotivo di scarso spessore drammaturgico, a cui ben poco riescono ad aggiungere le discrete performance del quartetto di interpreti principali (George Peppard, Jan-Michael Vincent, Dominique Sanda, Paul Winfield), la magnifica fotografia di Harry Stradling Jr. e la colonna sonora di Jerry Goldsmith.

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