Regia di Tom Nagel vedi scheda film
Horror "on the road" con qualche pregio, ma molti difetti.
Breve incipit: un ragazzino sta tornando a casa con la sua bicicletta, s’imbatte per caso in un vecchio camper il cui sportello è stato lasciato aperto, incautamente entra al suo interno, non si sa cosa succede, ma dal veicolo giungono grida strazianti e strani versi. Dopo uno stacco brusco della telecamera, vediamo, una famigliola organizzarsi, per un viaggio su quello stesso camper visto nelle prime sequenze, ci sono il vecchio nonno Charles appena rimasto vedovo, in compagnia dei due figli Jay e il tenebroso Steve, poi la moglie di quest’ultimo, Jennifer e la loro figlioletta Olivia, in vacanza, allo scopo di assecondare un desiderio della nonna defunta, che desiderava la riappacificazione dei due figli. Sin da principio si verificano strani e inquietanti eventi, prodromi dell’infausta tragedia che si sta abbattendo su di loro. Intanto i nostri avanzano nelle sterminate strade americane, nel frattempo emergono un po’ per volta i dissapori che hanno causato la rottura familiare, quando nel bel mezzo del nulla, s’imbattono in un’auto rimasta in panne
Cosi salgono a bordo anche la giovane Samantha, e suo fratello Mark.In un crescendo di tensioni, tra sinistre visioni e allucinanti immagini che appaiono sul televisore nell’abitacolo, mentre il pedale dell’acceleratore va a tavoletta, senza che nessuno lo schiacci, il camper dopo un breve e concitato percorso si arena nel deserto assolato,le finestre e la porta non si aprono, singolari oggetti si ritrovano collocati, nei posti più improbabili e mortalmente “pericolosi” l’aria condizionata smette di funzionare ,il veicolo non si mette più in moto. All’inizio si crede a guasti di una vettura obsoleta, ormai pronta per la rottamazione, ma gli incidenti si moltiplicano e gli occupanti vengono di volta in volta, trucidati in modi sempre più truculenti e paradossali, si viene cosi a scoprire che il veicolo è posseduto dallo spirito maligno e assetato di sangue, di un serial killer, ucciso dalla polizia ad un posto di blocco, la mattanza prosegue fino al drammatico epilogo. Per chi, come me ha visto,” Christine la macchina infernale” o “la macchina nera” l’effetto sorpresa, non è apprezzabile, peraltro rispetto a quei capolavori horror, questa pellicola è sicuramente una parente molto, troppo lontano. Ci sono alcuni elementi potenzialmente intriganti: il senso di smarrimento per l’isolamento totale, lo straniamento dovuto agli spazi aperti, dove non ci sono punti di riferimento, e tutto appare eguale, quello che in termini psichiatrici è chiamato ”agorafobia” e i piccoli segni premonitori della catastrofe, che porta ad un efficace “climax” Tuttavia a fronte di questi, pregi, il film ha il grande difetto di una sceneggiatura evanescente, che spesso indulge in un sentimentalismo inappropriato, una recitazione poco convincente e il ricorso ad uno splatter esagerato e “grottesco” Nel complesso è un horror che non raggiunge, a mio modesto avviso, la sufficienza
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta