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A Tor Bella Monaca non piove mai

Regia di Marco Bocci vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su A Tor Bella Monaca non piove mai

di axe
7 stelle

Tor Bella Monaca, quartiere popolare alla periferia Est di Roma. La famiglia dei fratelli Mauro e Romolo Borri non se la passa bene; il primo tira avanti tra lavoretti precari, il secondo, fa l'operaio. Degli anziani genitori, il padre e' esasperato dai mancati pagamenti di un locatario che sfrutta un negozio di sua proprieta', la madre e' sofferente e non puo' permettersi un intervento. Mauro si riavvicina a Samantha, la sua ex-ragazza, che l'ha lasciato per una persona piu' grande (e benestante); desideroso di lasciarsi alle spalle una vita di stenti ed umiliazioni e poterle garantire un minimo di benessere, sceglie di partecipare ad una rapina ai danni di alcuni misteriosi cinesi, i quali ciclicamente trasportano grandi quantita' di banconote in anonime buste dell'immondizia; una decisione che non porta nulla di buono. Buon esordio alla regìa per Marco Bocci, autore dell'omonimo libro, che racconta una storia "controcorrente". Generalmente, un "cattivo" diventa buono; in questo caso, succede il contrario. Mauro vive in una famiglia di brave persone, sulla soglia della poverta'. Stanco di dover soffrire in prima persona, e, soprattutto, di veder soffrire i suoi cari, sceglie di compiere una cattiva azione, pur non avendo ne' l'indole, ne' l'esperienza del malvivente. La cosa non gli porta bene; il fratello Romolo, pregiudicato, sospettato del crimine - fortemente aggravato dalla morte di uno degli aggrediti - e' arrestato al suo posto, ad opera di forze dell'ordine comunque poco efficienti nella difesa quotidiana dei cittadini onesti. Contemporaneamente, Samantha, che aveva ammesso di essere innamorata di lui proprio perche', essendo buono, ingenuo ed onesto, era diverso da molti altri, lo rifiuta, tornando nell'appartamento che condivide con l'uomo piu' anziano. I personaggi sono molto realistici, nella caratterizzazione e nel trucco. Mauro, ormai non piu' giovane, e' stanco dei mali del contesto in cui vive, e decide di adattarsi alle sue regole, non avendo, pero', successo; il fratello maggiore, Romolo, e' molto protettivo nei suoi confronti. A differenza di Mauro, ha conosciuto il carcere, e sa farsi rispettare nel difficile ambiente della borgata; non e' un uomo che cede alle illusioni. Per questo motivo, sceglie di lasciarsi arrestare al posto di Romolo. Immagina, cosi', di assecondare un destino ineluttabile. Samantha e' anch'ella segnata dalla vita, irrequieta anche a causa di una gravidanza tardiva; e' compresibile tanto la sua volonta' di legarsi ad una persona in grado di farla stare bene emotivamente quanto la delusione, che monta nel momento in cui scopre una ben diversa verita', almeno ai suoi occhi. La storia e' ambientata nel quartiere romano di Tor Bella Monaca, tratteggiato in "chiaroscuro". Poverta' e malavita dilagano; ci sono, pero', anche molte persone oneste, indifese, esasperate, costrette anch'esse ad esibire una "scorza da duro" per sopravvivere in quell'ambiente. Le sequenze in esterno mostrano le ben note "torri", grattacieli popolari i cui appartamenti sono spesso oggetto di occupazioni abusive ed i cui ambienti comuni sono pieni di scritte ed immondizia; le strade larghe, ingombre di auto; la borgata "storica", con i suoi semplici ambienti di aggregazione. Emerge con chiarezza una critica nei confronti delle istituzioni, per lo piu' assenti, ed incapaci, quando presenti, di soddisfare i reali bisogni dei cittadini, abbandonati ai loro drammi personali; i personaggi, appena abbozzati, dello psicologo, del commissario, e quello, un po' piu' approfondito, dell'ex-poliziotto, inducono alla riflessione circa le difficolta', grandi e piccole, nelle quali incorre ogni persona. Il film mi ha coinvolto e mi e' piaciuto. Ho apprezzato la caratterizzazione dei personaggi e del contesto sociale, molto aderente ad una realta' che il regista mostra di conoscere bene.

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