La recensione su Il terzo occhio

di undying

7 stelle

Film indonesiano in grado di valorizzare i più scontati luoghi comuni del genere "fantasmi e possessione". Opera di un regista molto promettente, con all'attivo sei horror in un paio d'anni e già al lavoro sul sequel di The 3rd eye.

Dopo aver perso tragicamente, in un incidente stradale, i genitori Alia (Jessica Mila) deve prendersi cura della sorellina Abel (Bianca Hello). Costrette ad abbandonare Bangkok, le ragazze si trasferiscono in un vecchio edificio di proprietà, a Giacarta. Abel è turbata, perché in quell'appartamento da piccola ha avuto esperienze spaventose, attribuite da Alia a visioni e incubi. In realtà Abel, con il supporto della sensitiva Bu Windu (Cita Prima), è dotata di un sesto senso, definito, in parapsicologia, come "Terzo occhio": ovvero la capacità di vedere Aldilà, spettri di persone morte, inconsapevoli di esserlo o che hanno ancora conti in sospeso con i viventi. Alia, incredula, si sottopone a un rito per agevolare l'apertura del terzo occhio. Quando entra in un pronto soccorso, capisce che la piccola Abel non è turbata da sole visioni.

"Il terzo occhio è anche detto occhio interiore o sesto senso. È l'abilità di vedere l'Aldilà, il soprannaturale. Non tutti credono nella sua esistenza. In realtà il terzo occhio e l'Aldilà esistono. Tutti possiedono un terzo occhio quando nascono. La differenza è che alcuni hanno già gli occhi aperti, e altri no. Non sappiamo mai quando si apre il nostro terzo occhio. È opera di Dio (...) Per chi ha il terzo occhio aperto non è una esperienza piacevole. L' Aldilà è oscuro. C'è dolore, tristezza, peso e rabbia." (Bu Windu, la sensitiva)

Per vedere un buon horror, che sprofonda nell'ovvio e nel risaputo, ma è sorprendentemente ben fatto, occorre volgere lo sguardo a Oriente. In questo caso a coinvolgere è l'indonesiano Rocky Soraya, con già all'attivo un paio di titoli interessanti su una bambola maledetta (The doll 1 e 2). Qui si trova tra le mani una sceneggiatura convenzionale, praticamente vecchia per come annega nel risaputo. Ma proprio facendo leva sulla mitologia (se si può usare questo termine) spiritica, The 3rd eye riesce a coinvolgere e a spaventare. Parola grossa quest'ultima, soprattutto visto come si sposta, velocemente, l'indefinito senso "pubblico" dell'orrore. Eppure le apparizioni spettrali -a volte simili a quelle umane, altre con corpi in decomposizione o ferite che li apparenta più a zombi che fantasmi- qui mettono davvero una certa angoscia, per non dire paura (non a caso uno dei titoli alternativi del film è Zombi X). Merito dei buoni effetti speciali e di una regia semplicemente fantastica, con macchina da presa in continua evoluzione e un piano sequenza (il passaggio tramite la serratura di una porta) che lascia a bocca spalancata anche chi, di tecnica cinematografica, non ha la più pallida idea.

Per oltre un'ora il film si mantiene sul registro spettrale, in debito parzialmente con il più celebre The eye dei fratelli Pang, mostrando archetipi del terrore (i classici "lenzuoli" svolazzanti) poi subentra il tema della possessione, e Soraya compie un ulteriore salto in avanti. Alia assume le fattezze di Regan MacNeil, il tentativo di esorcismo con la levitazione del letto mantiene alto il livello del girato e questo The 3rd eye, pur superando i 105 minuti, sorprende per come riesce a tenere unito il racconto senza mai indurre in noia la visione. Lo spettatore si ritrova così di fronte spettri vendicativi, ragazze possedute (con occhi brillanti, tipo quelli dei gatti colpiti da luce la notte) e addirittura una visita nel Mondo Astrale che -per quanto surreale- ricorda i visionari viaggi negli inferi del brasiliano Mojica Marins. Proprio questo ultimo segmento penalizza un po' il livello del film. Che resta comunque un titolo imprescindibile per ogni amante del cinema horror. Non a caso Soraya, dopo questa eccellente prova tecnica, nel 2018 gira un altro film con una bambola infernale (Sabrina) e l'angoscioso Suzzanna: buried alive, per tornare nel 2019 sul terzo occhio, con The 3rd eye 2. Il film è stato reso disponibile grazie a Netflix, che lo ha proposto in lingua originale con sottotitoli in italiano.