Espandi menu
cerca
Phantasm IV: Oblivion

Regia di Don Coscarelli vedi scheda film

Recensioni

L'autore

undying

undying

Iscritto dal 10 giugno 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 129
  • Post 42
  • Recensioni 3014
  • Playlist 58
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Phantasm IV: Oblivion

di undying
6 stelle

Prosegue la saga di Tall Man, realizzata in questo caso con molto materiale di recupero. Coscarelli riesce comunque a dare continuità ad una serie già elitaria, destinata cioè solo agli appassionati dell'Universo Phantasm.

 

locandina

Phantasm IV: Oblivion (1998): locandina

 

Tall Man (Angus Scrimm), senza apparente motivo, lascia libero Reggie (Reggie Nalder) mentre Mike (Michael Baldwin) è in viaggio nella Death Valley sulle tracce di un oscuro passato. Attraverso varchi dimensionali Mike raggiunge un luogo e un tempo indefinito nel quale incontra Jebediah Morningside (Angus Scrimm), un anziano mite ed educato, preso da studi esoterici ed oscuri. Questa era la precedente, apparentemente innocua, identità  di Tall Man.

 

Heidi Marnhout

Phantasm IV: Oblivion (1998): Heidi Marnhout

 

Prosegue la saga di Phantasm, esattamente dal termine del terzo capitolo (Lord of the dead). Coscarelli inizia a sfruttare scene escluse dal primo film (ad esempio Tall Man impiccato nel bosco o il piccolo Mike che ruba gelati dal camioncino-frigo di Reggie) assemblando il tutto con nuovo girato ed una buona percentuale di sequenze riproposte dai precedenti lavori. Mike e Reggie nel film non si incontrano quasi mai, mentre diversi passaggi dimensionali contribuiscono a rendere più ingarbugliata la già improponibile sceneggiatura.

 

Angus Scrimm, Bill Thornbury

Phantasm IV: Oblivion (1998): Angus Scrimm, Bill Thornbury

 

Phantasm 4 funziona solo nell'ottica citazionista e del ricordo: con rimandi continui alla mitologia creata da Coscarelli, quindi con immersione in un malinconico stato di memorie dal passato (il primo film è del 1978, vent'anni prima). Fortemente grottesco, soprattutto nel personaggio di Reggie (sempre sulla scia di belle ragazze irraggiungibili), trova i suoi momenti migliori forse nelle scene più ironiche, tipo il surreale combattimento con il poliziotto/zombie.

 

Reggie Bannister

Phantasm IV: Oblivion (1998): Reggie Bannister

 

Mentre appare ridimensionato il ruolo delle sfere killer, lo spettacolo è garantito ma probabilmente con riserva agli appassionati della serie. Sempre inappuntabile l'interpretazione di Scrimm, la quale (da sola) contribuisce a rendere più che affascinante anche questo quarto capitolo. Capitolo mosaico, o puzzle, di indecifrabile, complicato e imperscrutabile contenuto.

 

Angus Scrimm

Phantasm IV: Oblivion (1998): Angus Scrimm

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati