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Inferno Carnal

Regia di José Mojica Marins vedi scheda film

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La recensione su Inferno Carnal

di undying
4 stelle

Un Mojica Marins molto minore, perso dietro un film dalla debole sceneggiatura. Eccentrico comunque e decisamente fuori dagli schemi.

 

Jorge Medeiro (José Mojica Marins) è uno scienziato completamente perso dietro il perfezionamento di un nuovo tipo di acido, particolarmente corrosivo. La bella moglie Raquel, che ha una relazione segreta con Oliver (il migliore amico di Jorge), pensa che proprio tramite questo nuovo ritrovato può dare corso ad un atto delittuoso (da confondere come incidente) al fine di liberarsi del marito ed appropriarsi dei suoi beni. La coppia di amanti provoca una feroce aggressione a Jorge, che ne esce scarnificato in volto e in fin di vita. Dopo otto mesi d'ospedale l'uomo si rimette, impedendo a Raquel (nel frattempo tradita da Oliver che si accoppia con varie prostitute) di entrare in possesso dell'eredità.

 

 

Mojica Marins gira un film diviso in due parti: una prima, ben ritmata, di preparazione e attesa ed una seconda più lenta e noiosa a causa dell'apparente buonismo del protagonista che, inverosimilmente non trattandosi qui di Zé do Caixão, non si capisce perchè porta unghie lunghissime. Questo secondo segmento del film, inoltre, è vanificato anche dal brutto make up facciale, che impone a Marins di girare sul set indossando un mascherone carnevalesco, che ne amplifica la circonferenza del cranio, come se il personaggio fosse affetto da acromegalia. Per il resto si ricordano un paio di scene iperviolente, tipo il viso corroso dal liquido ed una -davvero insostenibile- scena di eye violence centrata sull'operazione agli occhi (vittima lo stesso Marins sopravvissuto all'acido e a un incendio). Da menzionare anche gli impressionanti lamenti di Jorge - domanda (ma a lungo andare diventa un "tormentone") a Raquel gridando a squarciagola: "Perchè???" - che al dolore fisico deve aggiungere quello psicologico, cagionato dal tradimento del quale è inerme testimone quando, vigliaccamente, si scatena l'aggressione della moglie. In conclusione un film modesto, perché più low budget del consueto ma soprattutto in confronto alla ben più interessante produzione antecedente del cineasta, qui costretto a lambiccarsi con un filmetto dimenticabilissimo dove calcano le scene personaggi dalla psicologia evidentemente ben poco verosimile (ne è un buon esempio il cambio di atteggiamento, nei confronti del marito, assunto da Raquel nel finale).

 

 

Curiosità 

Il film propone in più contesti scene di nudo che sembrano forzatamente accorciate, tipo gli amplessi di Oliver con donne a pagamento o lo stesso Jorge con la giovane sostituta della moglie. La sensazione (personale e fortificata dall'anno di produzione) è che del film possa essere stata realizzata una versione più spinta sul versante erotico.

 

 

Distribuzione italiana 

Inserito in Dvd nella prestigiosa serie distribuita dalla Dynit: Coffin Joe Collection (Vol. 2 di 3). Pur essendo il riversamento effettuato da un positivo con diverse spuntinature la qualità video è più che buona (nel formato 1.33:1, ovvero 4:3) così come quella audio fruibile unicamente in portoghese (con sottotitoli in italiano). Vano extra composto dalla sigla di testa Cinetrash, due videoclips musicali di Liz Vamptrailers e, soprattutto, un documentario biografico (dal 1976 ad oltre metà Anni '80) della durata di 50 minuti dal titolo Demonios e maravilhas. La durata della versione (in questo caso senza alcuna introduzione di Mojica Marins) è pari a 1h19m08s

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