Regia di Francesca Archibugi vedi scheda film
Film consigliatissimo a chi è di malumore senza sapere perché ed è alla ricerca di un motivo oggettivo per farsi il sangue amaro. Astenersi se è stata una buona giornata.
Un film orribile. Sarebbe facile imputare l'osceno risultato al fatto che i ruoli principali sono attribuiti ad attori non professionisti, presi dalla strada (Giannini e Ramazzotti). Ma il fatto è che ciascuno, per quanto di sua spettanza, ha dato un volenteroso contributo alla sfacelo: la non-regia della ex regista Archibugi, la sceneggiatura rigorosa e meditata più o meno come le telefonate fatte alla ex da un ubriaco nel cuore della notte, la scenografia da soap opera ecc. I personaggi, poi, orrendi. Tutti. Ma di un orrendo senza senso, casuale. Come il bamboccio figliolo maggiore del Giannini che passa, senza nessuna giustificazione plausibile, dall'essere un drogatello viziato, infame e cinico all'essere una specie di pensoso piccolo uomo, di animo generosissimo e sensibile. Oppure la ragazza alla pari irlandese che si trasforma, nel giro di un paio di scene e del tutto gratuitamente, da donna angelicata a donna infoiata. Quelli che nelle intenzioni dei facitori di 'sto capolavoro dovrebbero essere tentativi di introspezione psicologica sono talmente artefatti e manieristici che, a paragone, i personaggi di Bombolo assumono profondità shakespeariana. Ancora ignote, poi, le ragioni e le finalità della presenza di Valentina Cervi e del suo personaggio: gli inquirenti indagano. Su Giannini e Ramazzotti, infine, il tacere è bello. L'unica interpretazione degna di nota è quella di Marcello Fonte: il suo personaggio è pensato dalla sceneggiatura in chiave macchiettistica, ma siccome in questo film le intenzioni danno come risultato il loro opposto, ne viene fuori il solo ruolo in cui vi siano tracce di umanità, grazie anche alla caratura dell'attore che è di diverse spanne superiore agli altri impiastri.
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