Regia di Pippo Mezzapesa vedi scheda film
Nel film i testimoni venuti a contatto con Paola Clemente in quell’ultimo maledetto giorno raccontano, come nelle tragedie greche guardando direttamente verso il pubblico (davanti la cinepresa), cosa accadde: il marito a notte fonda l’accompagna al pullman e dice ‘se sapevo che era l’ultima volta che la vedevo...
Perché non accada mai più.
Fatti e dialoghi sono tratti dagli atti del processo ai caporali delle coltivazioni di uva pugliese di Andria dove ha consumato le sue ultime drammatiche ore di vita Paola Clemente, quarantanove anni, un marito e due figli, che nel nostro piccolo ma necessario film è la brava Arianna Gambaccini.
Il 13 luglio del 2015 Paola “morta per cause naturali” !!, suo malgrado è diventata il simbolo dello sfruttamento da parte del caporalato nel massacrante lavoro - pagato due euro l'ora - dell'acinellatura dell'uva (consistente nell’asportazione degli acini di dimensioni ridotte dal grappolo).
Nel film i testimoni venuti a contatto con Paola Clemente in quell’ultimo maledetto giorno raccontano, come nelle tragedie greche guardando direttamente verso il pubblico (alla cinepresa), cosa accadde: dal marito che a notte fonda l’accompagna al pullman e dice a noi ‘se sapevo che era l’ultima volta che la vedevo l’avrei guardata più a lungo’, alle colleghe di lavoro che viaggiano con lei verso i campi del sud Italia, quasi come fossero sul treno che portava i deportati ai campo di concentramento! D'altronde Paola non ha altra scelta se vuole dare da mangiare ai suoi figli. Tutti la vedevano che stava male, sudava, sudava, non avrebbe dovuto lavorare quel giorno, ma se stai male il caporale cerca altre e a te non ti chiama più! E ormai la fatica l’aveva consumata e muore lì, in campagna su una sedia gentilmente concessagli dal caporale…il marito non fa neanche in tempo a raggiungerla.
Gli attori, con i loro volti scavati e il loro dialetto, ben raccontano le fatiche delle loro vite. Musiche giustamente dolenti.
Pippo Mezzapesa è il giovane bravo regista bitontino di impegnati cortometraggi di denuncia ma anche dei due surreali (e reali) divertenti semi documentari della ‘serie’ Pinuccio Lovero (2008 e 2014), del visionario Il paese delle spose infelici (2011) e dell’appena uscito Il bene mio, con bravo Sergio Rubini, che ha ricevuto ottime critiche.
Oggi le cose sono un po’ cambiate, il reato di caporalato è stato regolamentato dalla Legge 199/2016, oggi il nuovo caporalato “indossa l'abito delle agenzie di viaggio e del lavoro interinale” ma ci sono ancora tante scorciatoie a danno dei lavoratori come i ritmi di lavoro difficilmente controllabili.
"La Giornata" firmato anche dai giornalisti Antonella Gaeta e Giuliano Foschini, coraggiosamente prodotto da Fanfara Elenfant Film, Cgil Puglia, Flai Puglia, è stato proiettato anche al Chinese Theatre per l’ l'HollyShorts Film Festival, manifestazione che rientra nel circuito Oscar.
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