Regia di Kevin Kölsch, Dennis Widmyer vedi scheda film
Si ritorna al "cimitero degli animali" di kinghiana memoria, trent'anni dopo la prima trasposizione cinematografica, quasi del tutto dimenticata, se non fosse per lo spassoso pezzo dei grandi Ramones. Anche questa volta la regia è affidata a due mesiterieranti del genere, Kölsch e Widmyer, e a una serie di attori da mediocre serie TV, che fanno quello che devono fare senza colpo ferire, se non, forse, la bambina che una volta diventata demoniaca, se la cava egregiamente. La storia non cambia molto, da quel che ricordo, rispetto all'originale del 1989, e contempla la famigliola felice che arriva in una nuova casa nelle foreste del Maine, casa che ha nella sua proprietà un vecchio cimitero indiano dove pare che chi viene seppellito torni in vita, dagli animali agli esseri umani, ma non esattamente come prima. Una storia horror svelta e senza troppi ghirigori, tirata forse un po' per le lunghe, ma, se presa con il giusto spirito, che è quello di vedersi un remake senza pretese, funziona, senza far gridare al capolavoro. La tensione è buona, è costruita bene, ci sono piccole cose gratuite, che servono solo ad aumentare il livello delo splatter e dell'inquietudine, c'è il gatto e ci sono i "ritornanti", più cattivi che mai, anche se la bimba alla fin fine, pare quella di "The Ring", ma tanto fa. Un horror, ripeto, che non punta in alto, è conscio dei suoi mezzi, e per questo centra il bersaglio. C'è molta più spazzatura nel genere, oggi come oggi.
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