Evaso dal carcere di Sing Sing, Charlot capita per una serie di coincidenze in una comunità molto osservante che lo scambia per un integerrimo pastore. L'equivoco dura abbastanza per permettere a Charlot di combinarne alcune delle sue, ma non abbastanza per garantirgli l'impunità.
Note
_Il Pellegrino_ è l’ultimo dei sette film del periodo First National (1918-1923), un momento chiave in cui Chaplin raggiunge la piena maturità artistica, perfezionando il passaggio al lungometraggio. Il mediometraggio è caratterizzato da uno humor, corrosivo diretto contro l’ipocrisia e il bigottismo, una commedia degli equivoci dalla complessità narrativa inedita rispetto ai corti realizzati fino a quel momento.
Charlot evade, sottrae le vesti talari a un sacerdote e arriva per caso proprio nella cittadina dove quest’ultimo era atteso: qui ritrova un ex compagno di cella che cerca di approfittare della situazione, rubando denaro alla famiglia di parrocchiani che ospita il falso sacerdote. Lui recupera la refurtiva e la restituisce, ma lo sceriffo lo arresta per l’evasione; poi però lo… leggi tutto
Tre quarti d'ora di Charlot, con alcuni momenti irresistibili (il 'dolce' composto di una bombetta cosparsa di panna), la solita fisicità (cadute, gag con oggetti, etc.) ed un finale comico e spiazzante. Dopo circa novant'anni è ancora intatta la verve e le situazioni, per quanto semplici, funzionano ancora benissimo. leggi tutto
Charlot evade, sottrae le vesti talari a un sacerdote e arriva per caso proprio nella cittadina dove quest’ultimo era atteso: qui ritrova un ex compagno di cella che cerca di approfittare della situazione, rubando denaro alla famiglia di parrocchiani che ospita il falso sacerdote. Lui recupera la refurtiva e la restituisce, ma lo sceriffo lo arresta per l’evasione; poi però lo…
Secondo capitolo con i consigli di: Olivier Assayas (SILS MARIA, L'EAU FROIDE), Jacques Audiard (UN SAPORE DI RUGGINE E OSSA, IL PROFETA), Jacques Becker (IL BUCO, CASCO D'ORO) e Ingmar Bergman (FANNY E…
Dopo aver diretto il suo primo grande capolavoro ("Il Monello"), Charles Chaplin firma il suo ultimo cortometraggio, per poi dare il via alla sfilza di capolavori che seguiranno. Sembrano più le prove generali di quello che sarà il resto della sua filmografia: le sue geniali invenzioni comiche basate tutte sulla sua fisicità e la pantomima unite a una critica forte e ben…
Tre quarti d'ora di Charlot, con alcuni momenti irresistibili (il 'dolce' composto di una bombetta cosparsa di panna), la solita fisicità (cadute, gag con oggetti, etc.) ed un finale comico e spiazzante. Dopo circa novant'anni è ancora intatta la verve e le situazioni, per quanto semplici, funzionano ancora benissimo.
Bellissimo filmetto chapliniano, situato tra "Il monello" (1921) e i grandi capolavori che prenderanno il via a partire dalla "Febbre dell'oro" (1925). Le gag e le tematiche del Chaplin maturo ci sono già tutte, ma la più bella, degna di entrare in un'ideale antologia chapliniana, è il sermone sullo scontro tra David e Golia.
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Commenti (1) vedi tutti
Uno dei più divertenti e toccanti mediometraggi di Chaplin, che a breve approderà al lungometraggio. Esilarante ancora oggi.
commento di Carlo Ceruti