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Chi scriverà la nostra storia

Regia di Roberta Grossman vedi scheda film

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La recensione su Chi scriverà la nostra storia

di alan smithee
7 stelle

13° FESTA DEL CINEMA DI ROMA - SELEZIONE UFFICIALE

L'odissea ed il calvario di un popolo come quello ebreo, malversato e perseguitato, decimato, anzi sterminato dalla furia nazista più efferata, ha bisogno oggi più che mai, quando il tempo tende ad attenuare il senso di sdegno ed orrore che si prova per certe spietatezze inaudite ordite a suggello di piani folli in onore di una superiorità di razza sulle altre, di essere ricordato con punti fermi ed indelebili, testimonianze che siano in grado di rinverdire certi sdegni inevitabili, necessari ad impedire certi ritorni di fiamma verso atteggiamento così inequiviicabilmente disumani e inqualificabili.

La Polonia, che visse sulle sue spalle più di ogni altra nazione l'orrore di vivere accanto alla belva nazista divampata a cavallo tra i '30 ed i '40, si trovò a patire anche la ghettizzazione di centinaia di migliaia di ebrei, costretti a vivere stipati entro le mura di una prigionia che li avrebbe condotti poi tutti verso il campo di concentramento finale. I pochi sopravvissuti, davvero un numero esiguo di una popolazione invero particolarmente istruita ed in grado di testimoniare per iscritto i dettagli di un orrore per certi versi impensabile da accostare ad una sensibilità umana, decisero di combattere la violenza ed i soprusi patiti, con il potere della testimonianza, e chi ne seguì le testmonianze, profuse tutto il suo impegno per riuscire a salvare tutto questo materiale, in grado di testmoniare ufficialmente e nei dettagli, i particolari di un orrore così efferato, da sembrare frutto delle più perverse fantasie distorte di una mente ingannatrice.

L'abile ed intensa documentarista ebrea nata negli Usa, Roberta Grossman, protesa con tutta la sua opera a documentare singoli risvolti della passione e prevaricazione a cui fu destinato il popolo ebraico, ci racconta tutto ciò servendosi, ed abilmente commistionando, materiale d'archivio ancora disponibile, assieme alle letture di tali testi celati ai crudeli sopraffatori, e poi ritrovati, ed unendo tutto il materiale con il ricorso ad una fiction incastonata nel drammatico periodo storico teatro di quegli eventi terrificanti, che costituisce un collante narrativo che possa supplire ed aiutarci a capire le dinamiche di un lavoro coraggioso di documentazione destinato ai posteri, affiché abbiano presente tutta qualla verità che pare impossibile essere stata compiuta e messa in atto.

E nell'interrogativo rimasto in sospeso (forse proprio per acuirne la necessaria inderogabilità) che il titolo del film enuncia, si manifesta il tentativo nobile e riuscito di questo singolare e toccante film, di manifestarne l'inevitabile esigenza, storica e morale a vantaggio delle classi generazionali che seguiranno.

Un risultato forte, in grado di provocare sentimenti di sdegno e di forte commozione, entro un film spurio ed ibrido molto efficace, che risulta perfettamente in grado di illustrare le complesse dinamiche di una tragedia messa in atto con azioni efferate ufficialmente celate nel più bieco riserbo, tenute nascoste al di fuori della cerchia del potere militare per non addossare ad un regime assoluto le responsabilità gravissime di un implacabile sterminio di massa tra i più atroci della storia dell'umanità.

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