Regia di Robert Sedlácek vedi scheda film
13° FESTA DEL CINEMA DI ROMA - SELEZIONE UFFICIALE
Cronaca di un martirio assai poco annunciato.
La vita apparentemente come tante dello studente cecoslovacco Jan Palach, allegro e pieno di vita, amante dei viaggi, della libertà, della sua famiglia e delle ragazze, si trasforma in un percorso destinato ad arrestarsi prematuramente, divenendo lo stesso dapprima consapevole che solo un gesto eclatante come un sacrificio umano, già perpetrato altrove per combattere soprusi e tirannie, è il solo metodo efficace che possa essere riservato per garantirsi un eco a livello mondiale che sensibilizzi l'opinione pubblica a favore della vittoria delle libertà di pensiero e di vita.
Jan Palach, che qui è validamente interpretato dall'attore Viktor Zavadil, lo studente che per primo divenne martire cecoslovacco sacrificatosi e bruciato vivo per far valere dinanzi al mondo le libertà inalienabili di un popolo come il suo, oppresso dall'invasione russa, viene celebrato in questo onesto biopic che parte bene, completamente immerso in un'epoca ormai lontana, ma ancora percepita in modo vivido che solo un gesto esasperato e definitivo sa rendere.
Poi la storia finisce per concentrarsi forse troppo nella dinamica personale del giovane, orgoglioso e generoso sino al gesto del martirio, ma finisce per sminuire le dinamiche di un gesto eclatante che sopraggiunge veloce e un po' affrettato, lungo un finale un po' sbrigativamente organizzato, senza un minimo di onesta enfasi che sarebbe forse riuscita a rendere più lineare ed oggettivamente comprensibile, la maturazione di un'azione così disperata.
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