Regia di Daniel Alfredson vedi scheda film
Più che altro, morte del giallo
Sky presenta il primo di una trilogia tratta da libri di Hakan Nesser. Morte di uno scrittore rappresenta più che altro la morte del giallo. Un intrigo che va contorcendosi a spirale in una storia nella storia lasciando morire innanzitutto la credibilità. Presupposti assurdi, soluzioni fantasiose, sottotrame che la tirano in lungo per oltre tre anni ad ogni svolta lasciando di stucco lo spettatore non per la sorpresa ma per le sciocchezzerie e le incomprensibilità messe in scena a ripetizione una dopo l'altra.
Questo accade quando si vuole stupire per forza dimenticando le regole base: l'intelligenza, l'attendibilità, la verosimiglianza con ciò che può accadere e che in questa artificiosa comedia si arrampica su più specchi possibili.
Uno scrittore che pensa di aver fatto fuori la moglie che indaga su un altro scrittore che forse è stato fatto fuori dalla moglie.
Tutte supposizioni mescolate assieme con superficialità estrema, buone solo a far innervosire chi tenta di seguire le mirabolanti e grottesche evoluzioni narrattive. ovviamente c'è anche lo specchietto per le allodole, un Ben Kingsley al minimo sindacale che appare giusto a vaghi sprazzi. E questo è solo il primo episodio...
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