Regia di Olaf de Fleur Johannesson vedi scheda film
Horror di stampo televisivo direttamente in arrivo su Netflix. Di qualità standard, anche a causa di una sceneggiatura talvolta scontata e prevedibile. Ma di sicuro effetto, grazie al risvolto finale, per chi apprezza il sottogenere delle "hounted houses".
Glasgow, Scozia, 1986. La coppia di fratelli Angela (Florence Pugh) e Jackson (Ben Lloyd-Hughes) assieme ad altri due soci ha istituito un team di ghost-hunters. Nonostante il trauma dovuto al suicidio della madre, anch'essa coinvolta in attività paranormali, Angela e Jackson perseguono nella loro attività di fatto truffaldina: tramite una serie di trucchi convincono i vari richiedenti aiuto di essere in grado di espellere presenze spiritiche dalle case infestate. Quando ricevono una richiesta da parte dell'anziana Green (Celia Imrie) qualcosa sembra cambiare. Il posto infestato è una vecchia struttura adibita in passato come casa famiglia e al suo interno molte bambine hanno trovato una fine orrenda, seviziate e messe in silenzio con la bocca letteralmente cucita, prima d'essere uccise da un omicida seriale. Angela, nonostante lo scetticismo degli altri falsi investigatori, questa volta ha davvero visioni che sembrano indicare la presenza di fantasmi, senza pace, delle piccole ospiti assassinate nell'orfanotrofio.
"I morti non fanno ritorno, ma qualcuno rimane." (San Giovanni evangelista)
"All'inizio erano risate e gridolini ma poi divennero rabbia e offesa." (Signora Green)
Produzione Netflix di origine inglese ma realizzata in Scozia, all'interno di un suggestivo edificio dalla parvenza davvero spettrale. Girato con competenza dal cineasta islandese Olaf de Fleur Johannesson e sceneggiato partendo dal romanzo Hush di Eva Konstantopoulos (anche coautrice della versione cinematografica), Malevolent recupera punti dopo una prima parte quasi imbarazzante, girata in maniera statica e piena di luoghi comuni. Pur restando nei confini di un prodotto destinato allo schermo televisivo, dal momento in cui il gruppo mette piede nell'orfanotrofio il clima diventa improvvisamente decadente e tetro e, per fortuna, nel proseguire procede sulla via del genere "case infestate", felicemente ibridato con un risvolto criminale inatteso e in grado di sovvertire il motivo della tensione: non sono infatti i fantasmi a fare paura ma, nel rispetto di un famoso detto popolare, Malevolent ci ricorda che "bisogna temere i vivi, non i morti".
"Il piú terribile dei mali, la morte, non è nulla per noi, perché quando ci siamo noi non c’è la morte, quando c’è la morte noi non siamo piú. " (Epicuro, Epistola a Meneceo)
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