La recensione su Codice Magnum

Poliziesco, uscito nel periodo di massimo splendore di Arnold Schwarzenegger, che segue le orme di Commando (1985), pur prendendo spunto da un soggetto superiore. In comune col film di Mark L. Lester c'è la spacconaggine e l'ironia irriverente del personaggio affidato a Schwarzenegger, oltre a una serie di scene action (qua più contenute e meno inverosimili) in cui il nostro spara all'impazzata senza mai esser attinto dagli avversari e facendo letteralmente a pezzi tutti i cattivi. Un taglio all'epoca in gran voga e lanciato un anno prima dai film di Sylvester Stallone (Rambo 2).

A firmare il soggetto sono nientemeno che due sceneggiatori di Sergio Leone ovvero Luciano Vincenzoni e Sergio Donati. L'apporto italiano è dovuto alla presenza della famiglia De Laurentis. Sono gli imprenditori napolitani a produrre la pellicola, puntando ancora una volta su Schwarzy, all'epoca fresco di Terminator e in procinto di avviare le riprese di Predator, ma precedentemente lanciato da Dino De Laurentis con Conan il Barbaro. La sceneggiatura, firmata da due sceneggiatori americani (tra i quali Norman Wexler, sceneggiatore di Serpico e de La Febbre del Sabato Sera), segue la moda del personaggio plasmato da Commando, con una lunga serie di battutine: "Joseph P. Brenner... La P per cosa sta?" dice un poliziotto a Schwarzy. "Puttaniere" risponde il "nostro", che se ne va in giro tutto leccato e ben vestito.

Qua l'ex governatore della California è chiamato a infiltrarsi in un'organizzazione mafiosa in contrasto con una seconda cosca facente capo a un ebreo di origine polacca. Decisamente migliore il primo tempo, con il nostro "muscolare" eroe che dispensa battute e rivaleggia con Robert Davi (celebre caratterista di numerosi B-Movie, quali Maniac Cop II, Predator II, 007-Vendetta Privata), uomo di punta della banda in cui Schwarzy riesce a infiltrarsi. Agente dell'FBI, dapprima allineato ai propositi della banda, si trasforma in tremendo vendicatore, quando vede ferire quasi mortalmente, e sotto i suoi occhi, un amico collega. Aiutato da un'avida giocatrice d'azzardo (l'attrice televisiva Kathryn Harrold), innamorata pazza di lui, il "nostro" elimina l'intera banda da solo e lo fa con una tamarraggine degna del personaggio. Alla guida di una cabriolet, irrompe in un'area dismessa, dove i banditi stanno compiendo le loro operazioni illecite, e comincia a sparare con un fucile mitragliatore dopo aver inserito un'audiocassetta nel mangianastri col volume a tutto fuoco e la musica SATISFACTION dei Rolling Stones a commento sonoro. 

"Complimenti, hai fatto il lavoro di 100 poliziotti!" affermerà dopo la mattanza un collega. Schwarzy, del resto, non sembra molto consapevole di quanto compiuto. Per lui è stata ordinaria amministrazione. "Vado e li ammazzo tutti!" aveva detto senza tante mezze misure alla compagna d'avventura, imbambolata e spaesata nel guardarlo come una scolaretta al cospetto di un supereroe della DC Comics.

Si dice che Schwarzenegger accettò di interpretare questo film a condizione di poter rescindere, in seguito, il contratto che lo legava a Dino De Laurentis. 

Il regista John Irving, girerà in seguito l'interessante war movie Hamburger Hill.

Bel ritmo, buona azione, pur se esagerata, a fare di Codice Magnum un action movie che si lascia vedere con piacere. Da notare la vanitosissima vestizione di Schwarzy, poco prima dell'epilogo, quando si mette in una serie di pose, guardandosi allo specchio, uscendo poi vestito con una cannottiera e sopra di essa un anonimo giubbotto corto, dopo esser apparso per tutto il film in modo ultra elegante.