Regia di Eros Puglielli vedi scheda film
Proposto con un titolo in inglese, “Nevermind” è una commedia grottesca che si articola in cinque episodi ognuno dei quali è collegato all’altro tramite personaggi comuni che divengono poi i protagonisti nell’episodio successivo.
I bizzarri personaggi si ritrovano a subire situazioni assurde, le frustrazioni che ne derivano prendono il sopravvento e le loro vite si complicano sempre di più, senza che però ne trovino una soluzione, una via di uscita.
Tutti loro cercano una spiegazione a ciò che gli accade, ma la spiegazione razionale non c’è o se per caso ci fosse non la vogliono trovare. L’apertura della pellicola di Eros Puglielli è emblematica, uno psicologo che da consigli ai radioascoltatori. Lui lo ritroviamo tra una vicenda e l’altra e non è un caso anche nel finale quando delinea al meglio il senso degli altri episodi e quindi del film.
L’obiettivo non è solo creare del divertimento ma è sollevarci con dell’ilarità e quindi lasciar perdere o dare meno peso alle storie strane che accadono anche nella vita reale, storie che esistono ma che vengono tenute nascoste. In questo racconto invece vengono messe alla luce e abilmente ingigantite.
In altre parole il mondo dell’assurdo esiste e mostra interesse, quello del surreale suscita fascino, la normalità o l’apparenza quotidiana invece no.
La sensazione che però da “Nevermind” è quella di un opera non del tutto riuscita a cui manca ancora qualcosa. Legata troppo a voler far ridere per forza l’opera di Puglielli si sofferma sugli aspetti bizzarri dei protagonisti e meno sulla loro vita di tutti i giorni. Personaggi che vengono liquidati troppo frettolosamente tra un episodio e l’altro senza delineare al meglio i tratti caratteriali.
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