Regia di Phaim Bhuiyan vedi scheda film
Il film è nel complesso piacevole e leggero; si astiene da predicozzi e moralismi, pur mettendo in scena le evidenti ipocrisie di entrambi i sistemi, il "nostro" e il "loro". Particolarmente efficace lo sguardo esterno su di noi, con conseguente ribaltamente degli stereotipi. Piatta la trama. Voto: 6,5
Segue lo schema tipico delle commedie di formazione nostrane, in cui un giovanotto delle periferie (Phaim) si dibatte tra i quotidiani problemi di sopravvivenza, i rapporti familiari castranti e il grande sogno di perdere la verginità e trovare il vero amore. Qui, in realtà, le occasioni di fornicare non mancherebbero, complice una giovane romana in cerca di tenerezza (Asia: nomen omen?). L'ostacolo è costituito dalla rigida educazione religiosa di Phaim, italiano per cittadinanza ma bengalese per etnia.
Il film è nel complesso piacevole e leggero; si astiene da predicozzi e moralismi, pur mettendo in scena le evidenti ipocrisie di entrambi i sistemi, il "nostro" e il "loro". Particolarmente efficace lo sguardo esterno su di noi, con conseguente ribaltamente degli stereotipi ("Con una ragazza italiana mai!" "E perché?" "Come perché, mangiano maiale: non senti quanto puzzano?").
Il principale limite della storia è l'assenza di ironia drammatica, cioè quell'espediente narrativo che crea uno scarto tra ciò che lo spettatore sa (Phaim è innamoratissimo di Asia ma è castrato dalla sua appartenenza etnica) e ciò che il personaggio in scena percepisce (Asia crede di essere rifiutata perché non è abbastanza bella). Questo dovrebbe essere il cuore della sceneggiatura, continuamente alimentato da equivoci e incomprensioni, fino allo scioglimento finale, perché così si dovrebbe raccontare una storia, soprattutto al cinema. Invece, l'autore sceglie la via più semplice di "riallineare" in continuazione i personaggi con lo spettatore. Ne risulta una trama piatta e banale, che somiglia molto alla rappresentazione romanzata della vita di Phaim e che, in definitiva, si regge solo grazie alla simpatia dei personaggi e alla curiosità dell'ambientazione. Peccato, si poteva ottenere molto di più!
Voto: 6,5
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