Regia di Anthony M. Dawson (Antonio Margheriti) vedi scheda film
Una rapina ha fruttato un tesoro di vasta entità; l'organizzata banda di criminali ha sepolto il bottino in fondo a un lago. Se non che, per rendere ancora più inaccessibile il tesoro, il capo della gang ha provveduto a gettare nello stesso lago 50 coppie di piranha, nel frattempo proliferati ulteriormente.
Il fatto che nel 1978 Joe Dante avesse diretto Piranha, ottimo successo di pubblico, non è certo una coincidenza: da lì parte la storia di questo Killer fish, che 'americaneggia' a tutto spiano fra velleità registiche (ma dietro la macchina da presa c'è Anthony Dawson, ossia l'esperto Antonio Margheriti), scimmiottamenti vari del cinema di serie A, pur consapevole dei propri limitati mezzi, e un cast internazionale, sia pure privo di stelle eccellenti, che comunque concede maggior respiro alla distribuzione dell'opera. La coproduzione che firma la pellicola è a quadruplice bandiera: italo-anglo-brasiliana-statunitense, cosa che permette fra l'altro anche riprese in sudamerica e relativi scenari esotici di buon impatto visivo. La sceneggiatura, che non è un capolavoro di originalità, ma neppure segue pedissequamente le orme di Piranha o di altri titoli celebri, è firmata da Michael Rogers: chi? Neppure Imdb.com, bibbia del cinema online, sembra conoscerlo: forse si tratta di uno pseudonimo creato ad hoc. Fra gli interpreti si segnalano Margaux Hemingway, Lee Majors, Karen Black, James Franciscus, Marisa Berenson, Gasry Collins e, in un ruolo marginale, Anthony Steffen, cioè Antonio De Teffè, caratterista del cinema di genere; qui però siamo un pelino sopra al 'genere' in quanto tale: i mezzi sono dignitosi, la confezione va di conseguenza (mirabile anche la colonna sonora, a cura dei fratelli De Angelis, per quanto non fra le loro migliori in assoluto) e il risultato finale è un prodottino di mero intrattenimento con il suo perchè. 4/10.
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