Regia di Simone Spada vedi scheda film
Giuliano, popolare attore romano sulla cinquantina, ha capito di essere arrivato agli sgoccioli: il cancro lo sta divorando rapidamente. Richiama così a sé l’amico Tommaso, che da tempo vive in Canada, per trascorrere con lui quattro giorni intensi di ricordi e di emozioni.
Dopo un esordio in sordina, con Main – La casa della felicità (2012), e un’opera seconda che aveva tutti i crismi dell’opera prima, cioè Hotel Gagarin del 2018, riecco in tempi rapidissimi tornare sui grandi schermi Simone Spada; il talentuoso regista torinese dà sfoggio questa volta delle sue buonissime capacità con una storia drammatica dai risvolti esistenziali attraversata da un turbine di emozioni contrastanti, affidata a una coppia di protagonisti eccellenti come è quella formata da Marco Giallini e Valerio Mastandrea. Verrebbe quasi da esaltarsi, se non si fosse letto fin da subito sui titoli di testa che Domani è un altro giorno è un remake – deprecabile moda del cinema italiano di inizio ventunesimo secolo, che denuncia la pochezza delle proprie idee – di Truman, film spagnolo di appena quattro anni prima, diretto da Cesc Gay. Sulla sceneggiatura originale del regista e di Tomas Aragay hanno messo quindi le mani – invero in maniera molto rispettosa – Giacomo Ciarrapico e Luca Vendruscolo, traslando le vicende da Madrid a Roma e la trasferta olandese in terra di Spagna; il risultato è senza dubbio azzeccato e, pur trattando tematiche ostiche e al contempo facili a trascendere in futili sentimentalismi, il film riesce a colpire nel segno per la credibilità dei personaggi, dei dialoghi e delle situazioni, oltre che per un finale spiazzantemente realistico e amaro. Nel cast compaiono anche Fabrizia Sacchi, Anna Ferzetti, Renato Scarpa, Andrea Arcangeli ed Elena Lietti. 6,5/10.
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