Regia di Gavin Hood vedi scheda film
Film che merita di essere visto di forte denuncia politica sulla storia vera di Katharine Gun divenuta nota per avere svelato un tentativo illegale da parte degli USA e del Regno Unito di condizionare alcuni Paesi per ottenere il consenso dell’ONU ad attaccare l’Iraq nel marzo del 2003 dando luogo alla cosiddetta seconda Guerra del Golfo.
Una storia vera che vide la Gun mettere sotto accusa l’Amministrazione di G.W. Bush e lo stesso Governo Britannico di Tony Blair.
Katharine Gun, nata Katharine Teresa Harwood nel 1974, analista impiegata presso il Quartiere Generale del Governo Britannico, cosiddetto Government Communications Headquarters (GCHQ), fece in modo di trasmettere alla stampa una mail giunta alla sua osservazione il 31 gennaio del 2003 e pubblicata dall’Observer il 2 marzo, che rivelava una azione spionaggio ordita dal Governo di Bush con la richiesta al Governo Britannico di collaborare per raccogliere informazioni segrete utili a ricattare sei Membri del Consiglio di Sicurezza dell’ONU (Angola, Bulgaria, Camerun, Cile, Guinea, Pakistan). Questo affinchè anche questi Governi votassero a favore di una risoluzione delle Nazioni Unite che legittimasse l’invasione dell’Iraq da parte di una coalizione guidata dagli USA, invasione che di fatto avvenne senza tale risoluzione il 20 di marzo dello stesso anno.
Nei giorni successivi alla pubblicazione della mail Katharine il 5 marzo confessò di essere lei la “gola profonda” che aveva divulgato il messaggio coperto dal segreto di stato, e di essere stata motivata a fare ciò per cercare di impedire una guerra considerata illegale e l’enorme numero di vittime che questa avrebbe causato. Dopo una notte in carcere Katharine fu liberata in attesa di decidere se e quando procedere ad una sua incriminazione da parte della procura una volta raccolte prove sufficienti in accordo con il GCHQ, ma in realtà nell’imbarazzo di affrontare pubblicamente un caso di rilevanza nazionale, anzi internazionale.
Nei mesi successivi Katharine fu sottoposta insieme al marito curdo ad una serie di pressioni e intimidazioni da parte degli Organi Governativi. Nel film vediamo come lo stesso marito curdo corse il rischio di essere espulso dal Regno Unito. Solo il 25 febbraio del 2004, come descritto nel film, Katharine venne portata pubblicamente in tribunale ma l’udienza durò pochi minuti ed il processo in realtà non ebbe luogo in quanto davanti alla Corte il procuratore comunicò l’intenzione di non volere procedere ad una incriminazione. Questo probabilmente per non affrontare il problema della legittimità o meno dell’invasione dell’Iraq ed in considerazione, tra l’altro, che non erano state trovate le armi di distruzione di massa che dovevano giustificare una guerra avvenuta senza attendere una risoluzione in merito del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Il film uscito nel 2019, adattamento cinematografico fedele del libro The Spy Who Tried to Stop a War di Marcia e Thomas Mitchell, è diretto sapientemente da Gavin Hood che si è giovato anche della consulenza diretta della stessa Katharine Gun. Vediamo una buona interpretazione dell’attrice Keira Knightley che ben descrive la crisi interiore della protagonista nelle varie fasi della vicenda e le ragioni del suo gesto ben esplicitate nel contesto socio-politico che ha caratterizzato quel periodo storico, periodo tuttora controverso da parte di diversi analisti. Matt Smith interpreta il ruolo del giornalista dell’Observer Martin Bright che pubblicò la mail e Ralph Fiennes interpreta l’avvocato difensore Ben Emmerson, mentre Adam Bakri interpreta il ruolo del marito curdo Yasar Gun, con il quale Katharine Gun vive oggi in Turchia.
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