Regia di John Farrow vedi scheda film
Film così così di propaganda bellico-militare, girato senza convinzione da un regista così così, con scene di guerra tanto ma tanto buie e così così. Le scene d'amore grondano retorica e le scene d'azione grondano svogliatezza (o viceversa,tanto, il giudizio è tranquillamente intercambiabile).
Attraversa il film come un lungo sbadiglio, assolutamente bolso e catatonico, forse per l'imbarazzo di dover impersonare un simile personaggio: la sua espressione facciale standard si adatterebbe meglio a una storia su un sofferente di emorroidi, piuttosto che su di un disturbato mentale, ruolo in cui risulta, piuttosto, più efficace l'attore che interpreta l'avvocato dell'accusa.Grazie a Dio che alla fine del film c'è Eisenhower in primo piano che fa un discorso: un vero attore, finalmente!
Come al solito strettamente coerente col suo clichè di ragazza buonina, onesta, dolce, comprensiva, intelligente, vezzosa quanto basta,insomma una vera pizza! L'unica volta che le fecero fare la cattiva (in "l'Ultima volta che vidi Parigi") fu molto brava : peccato che fosse insopportabile il film !
Girò questo film con evidenti intenti alimentari, come si evince anche dall'autobiografia della figlia Mia : si nota comunque un certo mestiere, ma questo non basta quando manca la voglia di fare e la convinzione di fondo.
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