Regia di Jamie Weston vedi scheda film
Inutile e malfatto horror che tenta di sfruttare il filone dei pupazzi assassini, sulla scia di Chucky e di The boy. Terribilmente brutto.
Un scherzo compiuto da due bambini ai danni di Mandy finisce in tragedia: dopo averla bloccata, chiudendola in una stanza all'interno di una chiesa abbandonata, la piccola muore assiderata, stringendo al petto la sua bambola. Amber (Phoebe Torrance), da poco uscita di prigione dopo avere scontato una reclusione per furto, viene coinvolta dalla sorella Carly e il suo compagno Neil in una nuova impresa. Spacciandosi per baby sitter entra in casa dell'abbiente Dorothy (Penelope Read) per prendersi cura della figlia, di nome Mandy. Una volta che l'anziana signora esce di casa, Amber avvisa la sorella e il suo ragazzo per razziare gli oggetti di valore. Peccato che, una volta entrata nella stanza della bambina, al suo posto sia ben posizionato il bambolotto stretto tra le braccia della piccola morta in chiesa.
Dall'Inghilterra arriva uno dei più brutti horror con pupazzi assassini, opera di Jamie Weston, regista poco portato che deve scontrarsi con un budget prossimo allo zero (il pupazzo viene animato evidentemente con le mani) e con una trama in forte debito con The boy e con il Dead silence di James Wan.
Nonostante il film duri pochissimo, per cercare di arrivare ad 80 minuti vengono girati un preambolo e un epilogo completamente estranei alla storia. Gli attori poi non aiutano a rendere più interessante questo Mandy, soprattutto per l'improvvisata interpretazione di Penelope Read, interprete che ricopre un ruolo fondamentale ma evidentemente finita sul set casualmente. In aggiunta, come se non fosse abbastanza, appare terribile anche la colonna sonora.
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