Regia di Corrado D'Errico vedi scheda film
Un uomo romagnolo si innamora di una bella ragazza romana di passaggio; dopo aver trascorso una sola sera con lei, decide di mollare moglie e madre per andare a Roma. Qui però lo attende una brutta sorpresa.
Tratto da un testo teatrale di Rino Alessi con una sceneggiatura firmata in tandem da Ettore Maria Margadonna e Giacinto Solito, L’argine è un dramma a sfondo rosa dalla facile morale cattolica, diretto da un discreto artigiano alle prime armi come Corrado D’Errico, che purtroppo però non riuscirà a portare avanti ancora a lungo la sua carriera giacchè solo tre anni più tardi, 39enne, incontrerà una prematura morte. Le attrattive di questa pellicola sono essenzialmente due e cioè i nomi principali sul cartellone, quelli di Luisa Ferida (anch’essa destinata, come è noto, a una fine tragica in età ancora giovane) e Gino Cervi; al loro fianco troviamo inoltre Olga Capri, Guglielmo Sinaz, Gemma Bolognesi, Luigi Almirante e Rubi Dalma. Il film vive di un pathos eccessivo, da fotoromanzo, e presumibilmente non si propone maggiori obiettivo di quello di intrattenere un’ora e venti minuti un pubblico generico, con emozioni forti e deboli psicologie. Nel complesso un’operina di scarso spessore nei contenuti, confezionata con sufficiente cura. 3,5/10.
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