Regia di Pupi Avati vedi scheda film
Una partita natalizia a poker fra amici, in odore di confronto esistenziale. Ognuno dei protagonisti porta il propio fardello di desideri irrealizzati, sogni svaniti, delusioni e problematiche, soprattutto economiche e sentimentali, ed il pensiero, fra una mano e l'altra, va automaticamente (il film è ricco di flashback) ai tempi passati. Avati è bravissimo nel mantenere vive le vicende del presente, pur essendo soltanto un innocuo pretesto per raccontare le ingombranti eredità del passato; altra scelta piuttosto felice è quella del cast. Se non sorprende il Leone d'Oro a Delle Piane, strepitoso, d'altronde non si sottovaluti Abatantuono, qui al suo primo ruolo serio (da attore e non da macchietta, insomma) e tutt'altro che disprezzabile (Salvatores arriverà soltanto dopo). Pur accadendo poche e semplici cose, le emozioni messe in campo riescono ad essere vivaci ed intense; l'angoscia trasmessa dal finale è piuttosto ponderosa. 6,5/10.
La sera della vigilia di Natale cinque amici di vecchia data si ritrovano per una partita di poker. Tutti sono fra i 40 e i 50, con una bella dose di problemi personali ciascuno. Riaffiorano i vecchi sentimenti, fra i quali la rivalità per una donna fra Ugo e Franco; Lele si ritira; continuando ad alzare la posta, Franco va in rosso di parecchie centinaia di milioni.
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