Regia di Pupi Avati vedi scheda film
Pellicola drammatica strutturata come se fosse un giallo (c’è persino il colpo di scena finale). La sceneggiatura, già di suo ottima e angosciante per i continui azzardi (tanto che al sotto scritto ha messo non poca tensione), è orchestrata da manuale. Lo script, infatti, ruota su degli elementi che, via via, vanno a costituire il quadro di insieme, culminando con il collegamento tra il prologo, l’epilogo e i vari flashback (da notare anche il comportamento del personaggio interpretato da Abatantuono rispetto ai propositi sognanti che precedono l’ultima puntata). Al di là di questo, c’è anche molta sostanza. Si mette assai bene in scena la febbre del gioco (emblematico l’azzardo finale) e i relativi effetti sull’umore delle persone, ma anche le false amicizie corrotte da soldi o da donne. Di spessore le caratterizzazioni dei vari giocatori: sono tutti dei perdenti, nessuno escluso.
La regia è ordinaria, le interpretazioni ottime con Delle Piane sugli scudi. A proposito, gradita presenza di "mr Antopophagous" Luigi Montefiori (alias George Eastman). Colonna sonora e fotografia nella media. Nel complesso: notevole. Voto: 8.5
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