Regia di Pupi Avati vedi scheda film
Uno dei film più caustici di Avati, un ritratto impietoso di come a volte anche i valori legati ad amicizie di lunga data possano essere scalfiti, quasi annientati dall'interesse economico (ma anche dalla rivalità amorosa, come rivelano i numerosi flashback). Cosi' passo dopo passo si costruisce un meccanismo infernale in cui, in una partita a poker tra un gruppo di amici ed un industriale (ipotetica vittima sacrificale da spennare, l'ottimo Delle Piane) cadono uno dopo l'altro come birilli quei vecchi legami che avrebbero dovuto rinsaldarsi proprio nell'occasione della vita per ognuno dei contendenti. Certo la conoscenza dele regole (e delle sottigliezze psicologiche e comportamentali) del poker aiuta alla comprensione, ma il film di Avati si dimostra soprattutto un abile cartina al tornasole di quanto sia labile il confine tra la meschinità e l'apparente fratellanza davanti a cinque carte ed una montagna di soldi. Ottimo il cast, a partire da Abatantuono che con questo film darà una svolta più autoriale alla sua lunga carriera di attore. Il sequel di 18 anni dopo, pur valido e ben interpretato, non si dimostrerà comunque all'altezza del capostipite.
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