Regia di Lazar Bodroza vedi scheda film
Pluripremiato al festival del cinema di Belgrado, quindi in casa, A.I. Rising dell'esordiente regista serbo Lazar Bodroža ha una buona idea di partenza: inserire in una pellicola di fantascienza una storia erotico sentimentale.
I due protagonisti sono Milutin, il pilota di un astronave e Nimani, un androide, sua compagna di viaggio.
I primi minuti ingannano con qualche buon effetto grafico e la promettente storia, ma poi il misurarsi con il racconto di un lungo viaggio nello spazio risulterà un grosso limite.
La sola storia tra i due non è sufficiente per tirare l’intera durata del film, che risulta troppo lento e ripetitivo nelle scene.
Il limite di budget ha evidentemente influito sulle ambientazioni, troppo povere e trascurate nei dettagli. Quasi tutte le scene si svolgono su un astronave i cui interni sembrano quelli di un container, poi c’è un oblò che è sempre appannato dal quale i due protagonisti che viaggiano tra stelle e pianeti...non vedono nulla. I due insoliti amanti vedono solo se stessi, quindi i loro difetti, le loro voglie, i loro desideri rappresentati in una “scatola chiusa” prima con un po di sesso poi con un po di sentimento.
Bene la Stoya che rende al meglio con Nimani nella raffigurazione dell’essere artificiale, singolare nel variare le modalità del suo carattere. Male Sebastian Cavazza un comandante di una nave in balia delle acque, in tutti i sensi...
Ambizioso ma ingannevole, il film serbo più che un opera di fantascienza è solo un racconto erotico sentimentale.
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