Regia di Lazar Bodroza vedi scheda film
In un imprecisato futuro, l'uomo ha sviluppato le proprie conoscenze sull'intelligenza artificiale e si e' rilanciato nell'esplorazione spaziale. Milutin e' un astronauta selezionato per compiere una missione oltre il sistema solare. Gli viene assegnata come compagna per il lunghissimo viaggio l'androide Nimani, dalle sembianze femminili, che egli ha facolta' di programmare a suo piacimento. Nonostante gravi pregiudizi sulle donne, con le quali presumibilmente il protagonista ha avuto esperienze negative, l'astronauta accetta. Inizialmente, non vede altro nel simulacro, se non un "giocattolo sessuale". Successivamente, anche grazie a quanto apprende nel corso delle sporadiche interviste con l'androgina donna del controllo missione, spinto da un'idealizzazione dell'androide quale compagna di vita migliore di quelle avute in passato, ne elimina il software di gestione, lasciando che ella possa ragionare e vivere secondo l'esperienza maturata. La vita con l'androide non e' pero' l'idillio immaginato. Questo film affronta il tema, molto caro alla fantascienza, dell'autocoscienza di una intelligenza artificiale. Il regista illustra due punti di vista. Il primo e' quello del protagonista maschile, l'astronauta Milutin, il quale, grazie all'"umanita'" dei comportamenti di Nimani, non riesce a rimanerle indifferente. Molto lentamente - ogni minuto di film corrisponde a giorni, se non settimane - s'innamora della ragazza-robot, la quale, secondo il suo punto di vista, viziato dalle precedenti esperienze negative, e' per lui compagna ideale in quanto amorevole ed accondiscendente. Comprende, pero', che tali atteggiamenti sono indotti dal controllo esercitato sulla ragazza tramite software. Essendo intimamente insoddisfatto, in quanto privo del "gusto" della conquista, arriva al punto di mettere in pericolo se' stesso e l'astronave, per riuscire ad eliminare i vincoli del robot, definito in grado di apprendere e forgiare un carattere secondo la propria esperienza di "vita", e consentire ad esso di maturare un sentimento genunio. In cio' riesce, ed e' in questo momento che l'androide "sfodera gli artigli". Memore dell'essere stata eccessivamente esposta ai capricci dell'uomo, e consapevole della necessita' di portare a termine la missione, si trova nella condizione di dover respingere i tentativi di approccio di Milutin, senza fargli del male, e, al tempo stesso, preoccuparsi della salute mentale dell'astronauta, messa a dura prova dall'atteggiamento non piu' artificiosamente compiacente del robot. Solo con un'uscita di scena, l'androide puo' raggiungere lo scopo. Appare evidente come il libero arbitrio non abbia portato che rovina alla donna-robot - ancora di fatto vincolata alle ragioni dei suoi creatori - essendo costretta al proprio sacrificio per porre rimedio alle conseguenze indotte dal comportamento irrazionale dell'uomo. Interessante per le tematiche, questo film pecca leggermente nella realizzazione. Riflessioni e conclusioni non sono semplicemente suggerite allo spettatore, bensi' stimolate con determinazione che a me sembra eccessiva. Ho letto critiche circa l'eccesso di sequenze erotiche; effettivamente non mancano, ma sono circoscritte alla prima parte del racconto. Poi non si vede altro se non qualche nudo dell'androide, nell'opaca e rarefatta atmosfera dell'astronave. La conclusione consolatoria mi e' altresi' parsa fuori luogo. Mi aspettavo la fine per entrambe i personaggi, o, al piu', la rivelazione per la quale il tutto sia un esperimento "sociale" ben realizzato (non mancano indizi che fanno propendere per questa ipotesi) e non una missione verso una stella lontana. Atmosfere ed ambientazioni entro i canoni del genere. Dentro la nave spaziale, un'oscurita' rotta qua e la' dalle poche luci di bordo e delle spie dei computer; fuori l'immensita' del cosmo. Intepretazioni nella media; il protagonista maschile e' evidentemente una persona non in grado di rapportarsi con il sesso opposto, almeno ad inizio racconto. La protagonista femminile, per esigenze di trama, appare tanto passiva nella prima parte del film, quanto volitiva e determinata nella seconda. Un discreto film di fantascienza, non eccezionale nella realizzazione, ma molto interessante per il tema trattato, che immagino essere sempre piu' d'attualita'.
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