Regia di Marco Bellocchio vedi scheda film
Bellocchio ha saputo riprodurre in maniera tutto sommato fedele le vicende umane e processuali di Tommaso Buscetta, il pentito per antonomasia, le cui rivelazioni furono alla base del maxi-processo alla mafia di metà anni '80 (ma anche del processo del '96 a Giulio Andreotti, che qui vediamo difeso da un ottimo Bepo Storti nella parte dell'avvocato Coppi). Eccellente, inutile dirlo, l'immedesimazione di Favino che sa letteralmente trasformarsi come un camaleonte nel personaggio che interpreta (Craxi docet...). Un pò stucchevole, tuttavia, la prima parte dove il regista sembra cercare una strada originale, quasi pop, alla descrizione degli innumerevoli omicidi della prima grande guerra di mafia, mettendo però troppa carne al fuoco tutta insieme. Più lineare la seconda parte, fedele alle vicende processuali ma con meno voli pindarici, non necessariamente un difetto quando si affrontano vicende tanto complesse quanto delicate.
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