Regia di Marco Bellocchio vedi scheda film
Progetto estremamente complesso, articolato su interi decenni tra Palermo, Brasile, Roma e Stati Uniti, che si propone di mostrare la lotta alla mafia portata avanti grazie alle rivelazioni del pentito Buscetta. Bellocchio forse non è il regista più adatto per l'operazione, ciò nonostante tenta di inserire tutta una serie di uccisioni da gangster movie che si alternano a scene degne di un legal thriller cercando di dare un taglio generale alla Matteo Garrone. La carne al fuoco è molta, forse troppa. La sceneggiatura si sfilaccia, cercando di utilizzare quale trait d'union la vita di Buscetta e gli accadimenti della realtà fenomenica che ha scosso l'Italia negli anni ottanta e novanta. Pierfrancesco Favino è monumentale, riesce a tenere viva l'attenzione, supportato da un cast artistico che fa bene il suo lavoro (notevoli Lo Cascio, Ferracane, Storti). La lezione offerta da Gomorra viene recepita, con lunghe parti di pellicola recitate in siciliano stretto. Alla fine ne esce fuori un film discreto, che avrebbe beneficiato di ulteriori minuti di girato. Vincitore di sette Nastri d'Argento e sei David di Donatello oltre che nomination quale miglior film straniero al Premio César.
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