Trama
Vendette e tradimenti girano intorno a Tommaso Buscetta, "boss dei due mondi". La storia inizia con il carismatico personaggio di Cosa Nostra braccato in Brasile dai "corleonesi" di Riina e passa attraverso l’amicizia con il giudice Giovanni Falcone e la testimonianza al maxiprocesso che mise in ginocchio l'organizzazione mafiosa per concludersi, dopo le accuse al processo Andreotti, con la sua scomparsa nel 2000 a Miami, dove Buscetta morì per malattia e non per mano della mafia.
Approfondimento
IL TRADITORE: LA STORIA DEL PRIMO PENTITO DI MAFIA
Diretto da Marco Bellocchio e sceneggiato dallo stesso con Ludovica Rampoldi, Valia Santella e Francesco Piccolo, Il traditore racconta la storia di Tommaso Buscetta, detto anche il "Boss dei due mondi". primo grande pentito di mafia, Buscetta è l'uomo che per primo consegnò le chiavi per avvicinarsi all piovra, cambiando le sorti dei rapporti tra Stato e criminalità organizzata. La storia comincia in Sicilia, all'inizio degli anni Ottanta. Lo sviluppo e l'ascesa del commercio di eroina hanno scatenato una guerra di Mafia: Totò Riina e i Corleonesi contro le vecchie famiglie. Il bilancio dei morti cresce esponenzialmente, giorno dopo giorno. Dall'altra parte del mondo, a Rio de Janeiro, Tommaso Buscetta si sente sotto assedio. A Palermo sono stati uccisi due dei suoi figli e suo fratello, ed ora il cerchio si sta stringendo attorno a lui. Tuttavia, prima che la Mafia riesca a raggiungerlo, è catturato dalla Polizia Federale Brasiliana. Si tratta di un arresto spettacolare: i titoli dei giornali parlano della cattura del "Boss dei due mondi". La sua estradizione è immediata. Per Buscetta il rientro in Italia equivale alla morte e, preso dalla disperazione, tenta di uccidersi con la stricnina, ma viene salvato all'ultimo momento. Ad attenderlo per riportarlo in patria c'è Gianni De Gennaro, il più fedele collaboratore del giudice Giovanni Falcone.
Rientrando in Italia Buscetta si rende conto che gli resta una sola possibilità per vendicarsi dei suoi nemici: a Roma incontra Falcone e inizia a collaborare. Grazie alle sue rivelazioni l'autorità giudiziaria riesce ad organizzare il primo Maxi-Processo contro il crimine organizzato: 475 imputati, 200 avvocati. Le relative sentenze infliggono un grave colpo alla Mafia, tuttavia Totò Riina è ancora latitante.
Cosa Nostra prepara la sua risposta preparandosi ad una carneficina ancora più violenta: il Giudice Falcone e la sua scorta sono uccisi dall'esplosione di 400 kg di tritolo. A questo punto Buscetta decide che è giunto il momento di puntare più in alto: per sconfiggere definitivamente Riina, deve fare dei nomi importanti, quelli dei politici collusi con la Mafia. Buscetta partecipa, quindi, come testimone in numerosi processi, diventando una figura pubblica sempre più popolare, protagonista di libri e articoli di giornale. Nel 1993 anche Riina viene arrestato. È in questo momento che il Boss dei due mondi compie un passo falso: una lussuosa crociera con la moglie nel Mediterraneo. Al processo Andreotti, istituito sulla base delle sue testimonianze, l'avvocato difensore mostra alla corte una rivista di gossip con le foto del pentito in vacanza a spese dello Stato. Parte quindi una sistematica e impietosa campagna mediatica per distruggere la sua credibilità come testimone. Questo rappresenterà il suo definitivo addio all'Italia.
Nel 2000 a Miami un vecchio e malato Buscetta scruta l'orizzonte con un fucile sotto braccio. Consapevole che la Mafia non dimentica mai, teme un attacco dei suoi implacabili nemici. Tuttavia, prima della temuta vendetta lo raggiunge la morte, una morte che non si può evitare, causata dalla sua malattia. Il viso di Buscetta si rischiara in un flebile sorriso: fuggire la vendetta di Cosa Nostra è stata la sua vittoria.
Con la direzione della fotografia di Vladan Radovic, le scenografie di Andrea Castorina, i costumi di Daria Calvelli e le musiche di Nicola Piovani, Il traditore viene così raccontato dal regista in occasione della partecipazione del film in Concorso al Festival di Cannes 20019: "Naturalmente sono contento per l'invito a Cannes. Il concorso è una gara e posso solo accettarla cercando di fare il più bel film possibile, correndo freneticamente perché c'è veramente poco tempo. È un film ancora diverso da tutti i precedenti, forse assomiglia un po' a Buongiorno, notte perché i personaggi si chiamano coi loro veri nomi, ma lo sguardo è più esposto, all'esterno, i protagonisti sono spesso in pubblico, per esempio nel gran teatro del Maxiprocesso di Palermo e in altri teatri di altri processi con un copione diverso, pur essendo i personaggi spesso ripresi a distanza ravvicinata, trascurando però quei tempi psicologici, quelle nevrosi e psicosi "borghesi" che sono state spesso la materia prima di molti film che ho fatto in passato. Il traditore è anche un film civile (o di denuncia sociale come si diceva una volta) evitando però ogni retorica e ideologia. Ho scoperto infine in questo film, sempre da dilettante, il siciliano, lingua meravigliosa spesso storpiata, ridicolizzata, caricaturizzata anche dal nostro cinema (e televisione)".
Il cast
A dirigere Il traditore è Marco Bellocchio, regista e sceneggiatore italiano. Nato a Piacenza nel 1939, ha interrotto nel 1959 gli studi di filosofia alla Cattolica di Milano e si è iscritto a Roma al Centro Sperimentale di Cinematografia. Tra il 1961 e il 1962 ha realizzato i cortometraggi Abbasso lo zio, La colpa… Vedi tutto
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Commenti (24) vedi tutti
Un gran bel film? Forse. Un capolavoro? Macché. Uno straordinario Favino? YES!
leggi la recensione completa di 79DetectiveNoirBELLO!!! Ben realizzato ed interpretato. 9
commento di BradyLa parte migliore è senz'altro quella centrale, con le scene che mostrano il controverso rapporto di confidenza venutosi a creare tra il pentito Buscetta e il giudice Falcone, e la ricostruzione dello storico maxi processo alla mafia. Le eccellenti interpretazioni di Favino e Lo Cascio riescono a dare umanità a due personaggi ambigui e negativi.
commento di Fanny SallyI simboli sono importanti ma le persone che li rappresentano ancora di più.
leggi la recensione completa di tafoRitratto di un gangster sofferente, tormentato dai fantasmi, intrappolato nella cella del rimorso e del rimpianto. L'eccessiva prevalenza del dramma sull'analisi storica, qualche svarione e il desiderio di strafare di regista, interprete e sceneggiatori penalizzano il film, che resta comunque un discreto lavoro. Voto 6 e mezzo.
leggi la recensione completa di genoanoBeh insomma come Pugno allo Stomaco ci sono scene assai forti e di contrasto anche ottime Interpretazioni : per il resto rimane un bel Documento Storico.voto.6.
commento di chribio1Qualche perplessità me la lascia. È vero che Bellocchio realizza il film con taglio quasi documentaristico e che tratta solo degli ultimi vent'anni di Buscetta ma non si accenna mai (salvo un brevissimo flashback alla fine) a omicidi da Masino commessi precedentemente. Droga no, può essere, utilissimo rivelatore.. ma "onore" no davvero.
commento di cherubinola definizione corretta per un mafioso, pentito, fintopentito o meno, non è carismatico, ma schifoso essere che deve morire schiacciato come uno scarafaggio. e chiedo scusa agli scarafaggi, che non hanno colpe.
commento di Clodove0Bravissimo Favino, ma il film non mi ha convinto molto
commento di Artemisia1593Spesso i cinefili commentano con sarcasmo e malcelato disprezzo i film che raccontano storie, e lo fanno in modo chiaro. Li definiscono "spiegoni". Io non sono cinefilo, e ho apprezzato moltissimo questo film. Uno spaccato di storia.
commento di putrellaUn buon film, ben scritto e ben diretto. Temevo un mattone in realtà è un film gradevole e appassionante.
commento di mosez78I film sugli italiani lasciamoli fare agli italiani!
leggi la recensione completa di emilBellocchio e i suoi cattivi maestri
leggi la recensione completa di SamHookeyRicostruzione di un periodo storico drammatico e tragico, vissuto in un clima di guerriglia tra Stato e mafia. Bellocchio al suo meglio, ispirato da una bella sceneggiatura e da un grande cast artistico.
leggi la recensione completa di undyingBel film. Forse l'opera più commerciale di Bellocchio
commento di TankerUn'opera un po' pretenziosa,fatta di tanti fatti,tante date,tanti nomi...tanto di tutto,non facile da seguire se non si conoscono le situazioni,rimane comunque indispensabile per capire qualcosa sulla mafia.Pe me 7.5.
commento di ezioCon noi 40-50enni "Il Traditore" va a colpo sicuro, poiché rievoca le pietre miliari dei nostri anni formativi, dalla guerra di mafia che apriva ogni TG degli anni ottanta, alla strage di Capaci, all'arresto di Riina. A me è piaciuto molto, anche per la scelta di sottotitolare il siciliano e il portoghese. Voto 7,5.
leggi la recensione completa di andenkoGrande cinema italiano come non se ne vedeva da tempo.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiFavino interpreta con ammirevole dedizione e credibilità la controversa quanto complessa figura di Tommaso Buscetta, raccontata dal regista Bellocchio con brutale realismo e al contempo struggente umanità, come solo il grande cinema italiano sa fare. Fotografia lugubre e dialoghi memorabili. Voto 8.
commento di rickdeckardCoerentemente con l'approccio teorico del suo cinema, Bellocchio continua ad interrogarsi sulle potenzialità dell'immagine cinematografica, ragionando sul rapporto che intercorre tra essa e la realtà (sì, un po' come Bazin). Nel caso del Traditore, parte dal particolare e si estende al generale, in un rapporto di fusione tra corpo e cinema.
leggi la recensione completa di IlCinefilorossoFilm perfetto fino a metà, peccato che perda mordente cinematografico nella parte finale
leggi la recensione completa di siro17Un film su Tommaso Buscetta, il primo collaboratore di giustizia nella storia della mafia siciliana, anzi, per citare le parole dello stesso Buscetta al giudice Giovanni Falcone, nella storia di Cosa Nostra, perché, a sentire lui, la mafia non era mai esistita, se non come nome inventato dai giornalisti.
leggi la recensione completa di laulillaOttimo film di Marco Bellocchio , imperniato sulla figura del famoso collaboratore di giustizia, Tommaso Buscetta, interpretato magistralmente da Pier Francesco Savino.
leggi la recensione completa di Furetto60Buon film sulla vicenda del pentito Tommaso Buscetta, innalzato ad un livello superiore dall'interpretazione magistrale di Pierfrancesco Favino.
leggi la recensione completa di port cros