Regia di Michael Chaves vedi scheda film
Incoraggiante debutto alla regia, sul piano tecnico, dell'americano Michael Chaves che porta a Hollywood quel modo di fare cinema tipico dei cortometraggi (compresi quelli italiani) giocati in ambito horror ovvero quelli caratterizzati dalla presenza di uno spirito/demone di natura antropomorfa che, all'interno di un'abitazione, appare di improvviso e aggredisce le vittime, mostrando d'improvviso il volto precedentemente coperto dai capelli o da vesti oppure schiantando i vetri al suo riflettersi con lo specchio che mostra le vere sembianze del demone. Dunque un orrore giocato sugli effetti sonori e sulle immagini improvvise che, oltre questo, cela una pochezza assoluta del soggetto (alquanto mediocre e totalmente sprovvisto di originalità). La Llorona altro non è che la fiaba dell'uomo nero (qua donna nera) in salsa messicana. Chaves e i suoi sceneggiatori non aggiungono nulla di loro. Il primo si impegna alla regia, con soggettive rapide, voli di droni e un insistere all'inseguimento degli attori. Le interpretazioni, la fotografia e la musica sono quelle giuste e dimostrano una cura esecutiva superiore alla media, purtroppo la storia è quanto più di derivativo ci possa essere e non aggiunge niente a quanto già fosse stato fatto. Opera prima di un regista che potrebbe lasciare il segno nell'horror, ma che è destinata a esser dimenticata. Quanto sono lontani i tempi dei vari Romero, Carpenter e Cronenberg, quando l'horror andava oltre il genere comunicando messaggi che andavano al di là del semplice sobbalzo sulla sedia...
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