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La Llorona - Le lacrime del male

Regia di Michael Chaves vedi scheda film

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La recensione su La Llorona - Le lacrime del male

di Furetto60
6 stelle

Discreto horror.Niente di originale, ma il film è ben girato e interpretato

Anna alias Linda Cardellini è vedova, ha da poco perso il marito poliziotto, in un conflitto a fuoco, divisa tra il lavoro di assistente sociale e quello di mamma dei suoi due figli piccoli. Sta lavorando a un caso di apparente abuso di minore, in sostanza, sospettando dei maltrattamenti , decide di togliere l’affido dei due figli a una madre snaturata,che li tiene inspiegabilmente segregati, ma questi ultimi vengono inaspettatamente trovati morti. Mentre inizia ad indagare, scopre delle inquietanti analogie con il modus operandi di quello che all'inizio è ritenuto solo un mito. Pur essendo scettica inizialmente, Anna scoprirà che dietro questo mistero si annida l’ombra de “La Llorona”, personaggio che nella leggenda che si racconta sarebbe vissuto a cavallo tra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo in Messico, la quale va a caccia dei bambini altrui, per sostituirli ai propri, che lei stessa ha affogato, in preda ad un raptus di rabbia e gelosia, per punire il marito fedifrago, per poi gettarsi lei stessa nel fiume, disperata e piangente e lasciarsi morire. Ora le sue lacrime sono eterne e letali, e coloro che sentono di notte il suo richiamo mortale sono condannati.Un’apparizione terrificante, intrappolata tra il Paradiso e l’Inferno, un essere prigioniero in un limbo, La Llorona si insinua nell’ombra e cerca le sue prede. Con il passare dei secoli il suo desiderio è diventato sempre più vorace e i suoi metodi sempre più atroci.
Negli anni ’70 a Los Angeles, La Llorona continua la sua caccia. Anna Garcia non prende sul serio l’inquietante avvertimento della signora accusata di aver compiuto violenze sui figli, e presto sarà proprio lei, insieme ai suoi bambini, ad essere risucchiata in uno spaventoso “habitat” soprannaturale. L’unica speranza di sopravvivere all’ira funesta dello spirito assassino, potrebbe essere un prete disilluso e la curiosa pratica, che mette in atto,per scacciare il male, li  dove  paura e  fede si incontrano e sovrappongono.
L’universo nato dal successo della serie horror iniziata sei anni fa con “L'evocazione The Conjuring”, si arricchisce di un nuovo capitolo, dopo gli spin off dedicati ad Annabelle e a The Nun. La novità stavolta è che non si tratta di un personaggio inventato o di una storia legata ai casi affrontati dai demonologi Ed e Lorraine Warren, ma della rilettura fantasiosa di una popolare leggenda del folclore latino-americano. L'ambientazione storica e sociale del film è ben delineata, l'entità così tratteggiata è suggestiva e affascinante e i temi insiti in parte nel personaggio come l'amore per i propri figli, il tradimento, il senso di colpa, la condanna, il rimorso, la vendetta, sono intriganti, ovviamente non possono essere sviluppati in 90 minuti, quindi rimaniamo nel territorio dell’horror più classico, senza guizzi narrativi e sorprese, con i soliti ed efficaci “jumpscare”. Da appassionato del genere, tuttavia posso, confermare l’ ottima fattura, di questo pregevole prodotto cinematografico, a partire dalla regia e dalla stessa sceneggiatura di mestiere. Linda cardellini offre un'interpretazione convincente ed è sua l'idea del cartone di Scooby-Doo, riferimento scherzoso alle versioni live action,in cui è stata Velma. Menzione speciale per  il prete spogliato, nella persona di  Raymond Cruz, ex sacerdote, sornione e autoironico, che per qualche misterioso motivo ha abbandonato la Chiesa e si è dedicato a contrastare il Male con armi “improprie” e che a tratti sembra brancolare nel buio, è un personaggio simpatico, che non si prende mai troppo sul serio,

 

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