Messico 1673: una donna bellissima non regge all'affronto di essere tradita dal marito e, per vendicarsi dell'uomo, in un momento di follia decide di togliergli ciò che di meglio i due erano riusciti a concepire da quella unione apparentemente perfetta: i due figlioletti adolescenti, che la donna uccide annegandoli in un ruscello. Poi pentita, si trasforma in un essere dannato perennemente condannato alla ricerca di altri due infanti da sostituire ai suoi, nel tentativo di riacquistare la serenità perduta.
Trecento anni dopo, nel 1973, in una grande metropoli americana, una assistente sociale vedova di un poliziotto ucciso in missione, si prende cura del caso di una donna messicana che vive di stenti cercando di mantenere la podestà sui due figlioletti. Ma quest'ultima, ultimamente, si comporta in modo strano e nemmeno l'intervento della nostra assistente sociale solerte e premurosa riesce ad evitare il peggio: prima i bimbi vengono trovati chiusi barricati in un armadio, poi la notte successiva, ritrovati morti ammazzati sul greto cementato di un fiume.
La madre, sconvolta e predisposta ad addossare la colpa sulla sua assistente, intervenuta maldestramente a sottrarre i bambini dalla protezione della genitrice, si difende sconvolta adducendo alla presenza della fantomatica e ormai leggendaria Llorona, donna piangente e rancorosa di cui sopra, figura oggetto di molteplici storie nere di lontana origine popolare, che si attacca alle famiglie con bambini per cercare di sfogare la sua dannazione.
Il problema che lo spirito insaziabile ed indomabile di quella donna, non è solo una leggenda, ma esiste per davvero, e questa volta è intenzionato a legarsi alla famiglia della assistente sociale, non a caso madre pure lei di due bambini oggetto di estremo interesse per quel demone.
L'opera d'esordio del regista Michael Chaves nasce sotto la fortunata e lungimirante ala produttiva del celebrato regista James Wan, noto per alcune riuscite incursioni horror spesso ambientate nei '70 (tra i suoi film, si ricordano Insidious, The Conjuring 1 e 2, la supervisione e produzione di Annabelle, tutti i film in qualche modo collegati da un almeno tenue filo conduttore comune).
Il film, che rinverdisce una antica leggenda e storia in grado di suscitare interesse e timore ad un pubblico di bambini, lezione utile ed universale per riuscire a tenerli a bada come una sorta di versione femminile dell'uomo nero che nasce dalla remota tradizione popolare messicana, La Llorona - le lacrime del male, si presenta come un horror a buon budget molto scrupolosamente ambientato nei primi anni '70, orchestrato secondo un cliché di mistero e colpi di scena che non appare per nulla nuovo, ma funziona alla grande: numerose scene di suspence orchestrate effettivamente molto bene e strategicamente in grado di provocare sussulti e attimi di vera tensione in sala; una vicenda che rievoca i punti salienti di un esorcismo che non presenta nessun retroscena nuovo e insolito, ma è tuttavia in grado di farsi seguire con la massima attenzione e l'adrenalina che è logico e doveroso pretendere da un simile film di genere.
Buona e professionale la prestazione degli attori coinvolti, tra i quali segnala senza indugi la prova di Linda Cardellini.
Certo il film non è esente da particolari o caratteristiche piuttosto improbabili, come la sontuosa sistemazione che una vedova di un poliziotto si trova a vivere, condividendo coi due figli una residenza in villa con piscina davvero al di sopra di ogni più realistica possibilità, anche nell'ambito di un sogno americano al di sopra di ogni europea verosimiglianza.
Si tratta tuttavia di particolari che non inficiano la sostanziale buona tenuta di un film ben diretto, ed in grado di farsi seguire con strategica capacità di intrattenimento, a suon di sobbalzi e momenti di spavento che sorprendono anche quando sono ampiamente annunciati da un risvolto o una strategia narrativi ben noti.
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