Regia di Michael Chaves vedi scheda film
Un'antica leggenda narra che alla fine del 1600, una bellissima ragazza messicana, uccise i propri due figli affogandoli nel fiume, per vendicarsi del marito che l'aveva tradita con una donna più giovane e bella.
La leggenda vuole, che la Llorona (questo il nome della donna), una volta resasi conto del tragico gesto, inizi a piangere disperatamente, fino al punto di levarsi anche lei la vita annegando nel solito fiume. Lo spirito della Llorona vaga da allora sulla terra in cerca di bambini da rapire per ritrovare i suoi figli perduti. Lo spirito è chiaramente maligno, si accanisce su povere madri sole e disperate, e viene utilizzato spesso il suo nome per impaurire i bambini disubbidienti con la promessa di essere portati via dalla Llorona se non si ubbidisce.
La storia del film parte proprio dall'accennare alla leggenda originaria per arrivare agli anni '70. Una giovane assistente sociale è rimasta vedova del marito poliziotto, con due figli appena adolescenti da tirare su tutta da sola. I ragazzi vengono coinvolti in una maledizione che invoca la Llorona di prenderli per sostituirli ad altri 2 bambini uccisi per mano sua. Da questo momento la famiglia dell'assistente sociale deve combattere da sola contro lo spirito malefico, con il solo aiuto di un ex prete diventato per l'occorrenza guaritore e curandero.
Ultimo episodio della lunga saga che da qualche anno vede coinvolti vecchi spiriti invocati per sbaglio, case infestate, bambole possedute dal maligno e acchiappa fantasmi dall'aria impolverata.
Saga ispirata ad “Hamityville Horror”di Stuart Rosemberg del 1979, che vede con “The Conjuring- L'evocazione” di James Wan, del 2013, il suo vero incipit. Un sottile filo conduttore lega infatti i 2 film di The Conjuring, The Nun e i 3 film di Annabelle: ognuno di questi è ambientato negli anni '70, ognuno ha come protagonista uno spirito maligno che è presente in qualche modo nel film che lo ha preceduto. Una saga che punta molto sul proseguimento delle storie quindi, quasi come una serie di fumetti patinati che si rispetti, che invece che avere come protagonisti investigatori o super eroi, ha via via demoni, streghe e quant'altro. La Llorona è perciò l'ultimo della serie, ma sicuramente non mette la parola fine a questa fortunata ma poco originale saga.
Il film parte molto bene, con ottime riprese e un incipit intrigante e con punte di alta tensione, peccato che dopo i primi 20 minuti tutto si perde nella solita minestra già vista, bollita e ribollita. Della versione messicana di Medea, non si spiega niente se non in maniera molto superficiale; non si sfrutta fino in fondo il potere dell'antica leggenda e la figura demoniaca perde così piano piano spessore, diventando una mera figurina paurosa e niente di più. A peggiorare la situazione sono i dialoghi che spesso rasentano il ridicolo. A salvare capre e cavoli è la buona regia dell'esordiente Michael Chaves, al suo primo lungometraggio dopo una gavetta fatta di videoclip e spot pubblicitari, dimostra di saperci fare con la macchina da presa. Il film dura i canonici 90 minuti (93 per l'esattezza) che per questo genere di cinema è il massimo consentito, anche perché la storia non riesce a raccontare niente di nuovo, non si sforza minimamente di trovare uno sbocco di critica sociale alle situazione che si vengono a creare. La Llorona rimane uno spirito cattivo, da uccidere o rispedire agli inferi da dove è venuta, le sue lacrime roventi non fanno alcun effetto alla famiglia americana, che rimane unita e compatta nel fare cerchi magici e a sfruttare l'aiuto del'ex prete che in altre occasioni non si sarebbero mai sognati di invitare a casa propria. Forse, pensando all'era Trump, al muro che il presidente americano vuole far erigere contro “l'invasione” dei profughi messicani, il film prenderebbe altri significati, ma non credo che i produttori (tra questi James Wan in persona) si siano presi la briga di così elevate riflessioni.
Il film porta a casa il suo risultato, la Llorona è una figura che vista da vicino fa la sua paurosa figura: una sposa dai lunghi capelli neri e dalle mani decisamente poco curate che quando versa le sue lacrime crea ustioni e grattacapi di ogni tipo. Non ho dubbi che seguirà una Llorona 2, così come c'è stata una Annabelle 3, e come si sta preparando una The Conjuring 3 per l'anno nuovo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta