Espandi menu
cerca
Joker

Regia di Todd Phillips vedi scheda film

Recensioni

L'autore

SamHookey

SamHookey

Iscritto dal 1 luglio 2014 Vai al suo profilo
  • Seguaci 9
  • Post 1
  • Recensioni 26
  • Playlist 1
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Joker

di SamHookey
8 stelle

Joker ai tempi della nuova Hollywood, rétro

 

«Smile, though your heart is aching» cantava Jimmy Durante, sulle note della partitura composta da Chaplin per “Tempi moderni”. Così Arthur Fleck (non ancora Joker) sorride alla vita, benché quest’ultima sembri proprio non ricambiare. Arthur Fleck sorride perché sua madre gli ha detto di sorridere sempre; nonostante la tristezza, nonostante la violenza. Il Joker di Joaquin Phoenix (e stavolta l’Oscar se lo meriterebbe proprio, dopo le buche di “The Master” e “Walk the Line”) è dolente, malinconico, emaciato come l’ex-Batman Christian Bale ne “L’uomo senza sonno”, fragile, delicato: sarebbe impossibile non schierarsi dalla sua parte nell’inevitabile futura lotta contro il ridicolmente serioso pipistrello di Gotham. Soprattutto per questo il film di Phillips è vincente: ribalta radicalmente (e politicamente) la figura di un ‘cattivo’ per eccellenza, trasformandolo in un perdente ‘working class hero’ vessato da una società violenta e trasformando i Wayne nel simbolo di un potere capitalistico da abbattere. Il tutto raccontato con uno stile che ricorda più la nuova Hollywood che i cine-fumetti a cui siamo ormai abituati: evidente il richiamo a “Re per una notte”, con De Niro che passa il testimone a Phoenix come nel film di Scorsese Jerry Lewis lo passava a lui. C’è molto Chaplin (addirittura un monologo finale che ricorda in chiave grottesca quello de “Il grande dittatore”), c’è molto “Taxi Driver” (la discesa nella follia, l’amore non ricambiato, gli esercizi allo specchio e con la pistola), c’è anche “V per Vendetta” (la maschera-simbolo). C’è molto cinema. C’è l’amore per il dettaglio: il volto di Batman nascosto in un’inquadratura, l’acqua/lacrima che sgorga dal fiore all’occhiello del clown mentre è a terra dolorante, un naso rosso oltre la siepe, il cabaret intitolato a un pagliaccio assassino, le ellissi narrative che rivelano i sogni a occhi aperti del protagonista. Infine il sangue: usato come cosmetico, spruzzato sulle pareti, lasciato a orme sul pavimento. Un sangue di cui la comunità dei cittadini è responsabile, compresi noi spettatori che assistiamo allo show. Poiché nessun cattivo nasce dal nulla. The end.

 

Joaquin Phoenix

Joker (2019): Joaquin Phoenix

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati