Regia di Todd Phillips vedi scheda film
Se qualcosa può andar male, lo farà.
“L’aspetto più buffo dell’avere una malattia mentale è che tutti pretendono che ti comporti come se non ce l’avessi”.
Ci ha provato, si è curato con terapie psichiatriche e medicine, ha provato a fare un lavoro onesto e sfogare nell'arte comica la sua diversità, ha provato a controllare la sua risata compulsiva, isterica, involontaria anche con espedienti ingegnosi.
Ma il mondo è un posto che non è fatto per certe anomalie e se poi ci si mette anche una storia personale agghiacciante ed un poco di sfiga, diventa praticamente impossibile tornare tra i ranghi della società e all'ennesimo sopruso, la reazione è quella che non si vorrebbe e... la natura si rivela, l'epifania del Joker passa attraverso la consapevolezza che la risposta violenta ad una violenza subita sia il placebo di tutte le sue pene. Ora la crisalide si è schiusa al nuovo stadio dove il destino gli ha riservato il ruolo di signore del caos e nel quale lui si abbandona, finalmente, pazzamente, riequilibrato, ed inconsapevole di essere stato indiretto motore della nemesi del suo nemico numero uno: Batman, qui bambino.
Che film ragazzi! Non c'è soluzione di continuità, mai un abbassamento di tensione, un tripudio di emozioni che ti spingono verso l'empatia con il cattivo, che ha ragione di esserlo e che, guardacaso, innesca reazioni a catena in tutto il sistema mainstream. Forse la realtà è un po' meno cupa, ma le assonanze ci sono tutte tranne nella reazione dei più.
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