La recensione su Joker

di Badu D Shinya Lynch

7 stelle

Tra Charlot e Jack Torrance.

Joker è un film pericolosamente e modernamente ambiguo: Phillips riesce ad intercettare l'indifferenza sia del pubblico che è alla costante ricerca del blockbuster / cinecomic, sia di quello che è alla perenne ricerca del film d'autore,

per poi scuotere il sopracitato stato d'animo e, di conseguenza, destabilizzare entrambe le "fazioni". È, quindi, un lavoro complesso, che coinvolge e sconvolge il pubblico tutto, per come tratta questa odierna e febbricitante lotta sociale, politica ed esistenziale, e, al contempo, per come tratta questa odierna e febbricitante lotta tra commercialità ed autorialità filmiche. Ecco, insomma, dove sta la trionfante intelligenza e la stimolante furbizia dell'opera(zione) di Phillips: far coincidere le tensioni sociali con le tensioni cinematografiche, affinché ogni tipo di spettatore si senta doppiamente coinvolto e tirato in causa; costretto in misura doppia a fare i conti con ciò che vede e con ciò che accade sia nello schermo che al di là di esso. Insomma, Phillips fa sì che avvenga una cosa incredibile e strana tramite il suo film: si manifesta un'empatia smisurata e pericolosa tra lo spettatore e la visione.

Joker è un film che doveva capitare. Un'opera che questo incontentabile e irrequieto presente attendeva.

Una pellicola, appunto, spaventosamente moderna ed attuale, poiché smuove e scuote tutto ciò che oggi è moderno ed attuale, nonché in discussione, nel cinema e al di là di esso.

E solo uno come Todd Phillips, regista di irriverenti commedie strappa-risate [Old School, Una Notte da Leoni, Parto col Folle, etc.], nonché profondo conoscitore del lato comico dell'essere umano, poteva realizzare, per assurdo, un film così anti-comico; solo uno come Todd Phillips poteva trasformare la vita di Arthur Fleck, da tragedia a commedia.

Probabilmente, Todd Phillips è il Re della commedia moderna, che realizza, in questo caso, il Re per una notte moderno.