Regia di Gabriele Salvatores vedi scheda film
Salvatores ha sempre dimostrato un'ottima capacità di far volare le storie oltre ogni prevedibile schema, scegliendo a volte strade tortuose che in alcuni casi hanno però quasi fatto deragliare la linearità e la purezza del racconto. Succede lo stesso anche in "Tutto il mio folle amore" dove racconta le vicende di un padre che ritrova, ormai grande, il figlio autistico vissuto sempre con la madre e cerca di ricostruire brandelli di un rapporto già difficile in partenza. Se il racconto di questo scoprirsi reciproco risente di tutta la maestria di Salvatores, e confluisce in un finale poetico ed emozionante, meno coerente appare il "riempimento" narrativo, l'odissea di padre e figlio in una terra sconosciuta, l'incontro con personaggi picareschi ma alquanto improbabili. Buona la prova di tutto il cast, ma ottimo il giovane protagonista che sa emozionare e coinvolgere nel suo disperato tentativo di stabilire un rapporto con il mondo circostante.
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