Regia di Marco Danieli vedi scheda film
La storia d’amore fra Francesca e Matteo, nell’Italia degli anni Settanta, si snoda attraverso le più celebri canzoni di Lucio Battisti.
Il primo pensiero che viene è che si sia voluta ripercorrere, con i dovuti limiti e mezzi ben inferiori, l’operazione Across the universe (Julie Taymor, 2007): semplicemente qui, anziché raccontare una storia d’amore che mischia politica, società e moda a partire dalle più note canzoni dei Beatles, lo si è fatto a partire dalle più note canzoni di Lucio Battisti (e, naturalmente, Mogol, suo storico paroliere). Sostanzialmente Un’avventura è un quasi-musical – perché qui ci sono anche dialoghi a prescindere dalle musiche – dal sapore fortemente nostalgico che preme l’acceleratore sull’effetto malinconia di modo da coinvolgere al massimo il pubblico dai capelli bianchi, quello insomma che ha vissuto in prima persona l’epopea artistica del cantautore laziale. Battisti ci lasciò con troppa fretta nel settembre del 1998: presumibilmente il film nasce in occasione dei vent’anni da tale triste data, uscendo però a 2019 inoltrato; la consulenza artistica di Mogol garantisce la qualità del lavoro. Soggetto e sceneggiatura sono di Isabella Aguilar (Dieci inverni, The place), ma il canovaccio non sembra sufficientemente approfondito sul piano storico-sociale, rimanendo costantemente ancorato agli stereotipi della love story; i protagonisti sono Laura Chiatti e Michele Riondino, con parti minori anche per Valeria Bilello, Giulio Beranek e Thomas Trabacchi. Il regista Marco Danieli, dopo una gavetta fra corti e qualche lavoro televisivo, è qui alla seconda regia cinematografica dopo l’apprezzato La ragazza del mondo (David di Donatello 2017 come regista emergente). 3,5/10.
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