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Desideri voglie pazze di tre insaziabili ragazze

Regia di Jozef Zachar vedi scheda film

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La recensione su Desideri voglie pazze di tre insaziabili ragazze

di undying
5 stelle

Una delle prime commedie sexy tedesche girate da Edwige Fenech, curiosamente diretta dal produttore italiano Giuseppe Zaccariello back to back con "Alle dame del castello piace molto fare quello...".

 

Desideri-voglie-pazze-di-tre-insaziabili-ragazze

 

Francia, XIX° secolo. Nel castello di Portillon vivono il colonnello Delaroche (Sieghardt Rupp) e il conte D'Alsay (Ernst Stankovski): l'uno pretende il possesso esclusivo della lussuosa tenuta in quanto, a suo dire, comandato da Napoleone Bonaparte, l'altro invece rivendica la proprietà a titolo ereditario, essendo discendente di antica nobiltà. La causa in corso tra i due è seguita dal giudice Richter (Paolo Esser), in collaborazione con un avvocato che cura, in evidente conflitto d'interesse, le pratiche di entrambi i contendenti. L'ambigua situazione impone di suddividere, letteralmente, in due il castello mediante confine delimitato da una striscia rossa che separa l'ala destra dalla sinistra, nelle quali vivono separatamente i due avversari condividendo il personale di servizio, tra cui l'inserviente Philippe (Ralf Wolter) e due sorelle (vergini) lavandaie: Babette (Angelica Ott) e Monique (Barbara Capell). Quest'ultime vivono con la zia Nanette (Ilse Peternell, chiamata Tante Ficquet nella versione in lingua originale), intenzionata a far sposare per questioni puramente economiche entrambe le nipoti ai due castellani. Nel frattempo giungono al maniero il tenente René (Ivan Nesbitt) - nipote del conte D'Alsay - e la bella Blanche (Edwige Fenech), fidanzata parigina del colonnello Delaroche. Ad ostacolare i piani di Nanette subentra inoltre Madame Peronnière (Helen Vita), tenutaria dell'Elefante Bianco, un postribolo frequentato assiduamente dal giudice Richter.

 

"In tv non ho mai interpretato me stessa tranne che nelle interviste. Lo farò con semplicità e umiltà e qualcuno dice che riesco anche simpatica. Può darsi che questo al grande pubblico piaccia. In fondo anch'io sono una signora della porta accanto: vado in giro con i pacchi, ho i problemi della vita quotidiana come tutti... se riesco a spiegare questo, e a non far la figura del soldatino di piombo, allora andrà tutto bene. D'altra parte io non sono certo il tipo da guidare il popolo, anche se sono un capricorno come Celentano mi atterrò al mio dovere."

(Dichiarazione di Edwige Fenech in "Edwige-Raffaella il nuovo match del sabato sera", apparsa su «La Repubblica» del 03.01.1988)

 

Edwige Fenech, Joachim Hansen

Desideri voglie pazze di tre insaziabili ragazze (1969): Edwige Fenech, Joachim Hansen

Errata corrige: nella foto sopra Edwige Fenech è in compagnia di Sieghardt Rupp

 

Una delle prime pellicole interpretate dalla Fenech, classica commedia sexy di origine tedesca, diretta dal produttore italiano Giuseppe Zaccariello, il quale viene accreditato in tale ruolo anche in occasione di film diventati, nel bene e nel male, opere di culto. Per citarne qualcuna: Femina ridens (Piero Schivazappa, 1969), Il rosso segno della follia (Mario Bava, 1970), Reazione a catena (Mario Bava, 1971), Il figlioccio del padrino (Mariano Laurenti, 1973), Le deportate della sezione speciale SS (Rino Di Silvestro, 1976), Duri a morire (Joe D'Amato, 1979), È forte un casino! (Alessandro Metz, 1982). È molto probabile che abbia contribuito, sempre in ruolo di produttore, anche alle due uniche sue regie (di nazionalità tedesca), siglate con lo pseudonimo di Josef Zachar. Oltre a questo Desideri voglie pazze... Zaccariello ha diretto, back to back, il simile (con identico cast e sui medesimi set) Alle dame del castello piace molto fare quello... Ai testi di entrambe le pellicole troviamo due veterani del filone: Kurt Nachman (spesso anche regista) e Günther Heller (autore quasi fisso della lunga serie, successiva, nota come Schulmädchen-Report). Produttore esecutivo, figura un altro nome più volte citato come autore degli script in occasioni di precedenti recensioni, Erich Tomek: tra i suoi molti lavori si ricordano i contributi ai testi offerti in occasione di celebri pellicole tipo Sole, sesso... e pastorizia (Sigi Rothemund, 1973), Porno Holidays (Sigi Rothemund, 1976), Drei Schwedinnen in Oberbayern (Sigi Rothemund, 1977), L'infermiera in vacanza (Franz Josef Gottlieb, 1978), Il succhione (Carl Schenkel, 1979), Contamination - Alien arriva sulla Terra (Luigi Cozzi, 1980), Profonde tenebre (Jesús Franco, 1981), Linda (Jesús Franco, 1981) e Sunshine reggae a Ibiza isola arraposa (Franz Marischka, 1983). La Fenech stava già iniziando a diventare famosa, se non altro per via di una bellezza pura e inarrivabile, essendo già comparsa in Samoa, regina della giungla (Guido Malatesta, 1968) e nel primo capitolo dedicato a Susanna (Susanna... ed i suoi dolci vizi alla corte del re, 1968). Un preambolo didascalico e forse anche noioso, che però si rende indispensabile per dare una precisa idea circa il cast tecnico e artistico che sta dietro a questo sottostimato prodotto di serie B, sicuramente inferiore a titoli meno noti ma più acclamati, e pure migliore di pellicole più famose e meno criticate. La trama consiste in un flusso costante di gag che hanno il sapore del classico "work in progress", mentre la messa in scena appare piuttosto banale: realizzata chiaramente in tempi ristretti, offre una mediocre successione di riprese statiche, campi e controcampi, con attori non del tutto convinti - o perlomeno non convincenti - che si agitano nell'inquadratura in modo poco professionale. Come eccezione che conferma la regola, la presenza della divina Fenech (migliore interprete del lotto) e una buona dose di audacia (si consideri la versione integrale, non parca di situazioni piccanti e suggestive scene di nudo girate in maniera iconoclasta sul finire degli anni Sessanta) lo rendono certamente un lungometraggio scorrevole, mai noioso, persino in grado di strappare qualche salutare risata. Desideri voglie pazze di tre insaziabili ragazze non merita, in ultima sintesi, d'essere considerato frutto del lavoro di maestranze, tecnici e registi incompetenti, come si legge invece a furor di critica.

 

scena

Desideri voglie pazze di tre insaziabili ragazze (1969): scena

 

Gli esordi cinematografici della Fenech tra Austria, Germania e Ungheria 

 

"«Sono andata dove mi hanno chiamata», ricorda l'attrice, «a me non interessava... Per me quello era andare a fare il cinema, ovunque il cinema si facesse [...]. Così sono andata in Germania», dove l'ambiente cinematografico era in pieno fermento. E così, mentre in Italia si proiettano i film di Alessi e Pierotti, Edwige lavora alacremente in una serie di pellicole a basso costo che vanno dalla pochade piccante, alla commedia erotica in costume, fino a veri e propri divertissement anarcoidi. Nei titoli grottescamente allusivi della traduzione italiana nascono: Mia nipote la vergine (Madame und ihre nichte), 1968; Alle dame del castello piace molto fare quello, 1968; Desideri voglie pazze di tre insaziabili ragazze, 1969, di Joseph Zachar; Susanna e i suoi dolci vizi alla corte del re (Frau Wirtin hat auch einen Grafen), 1968; II trionfo della casta Susanna (Frau Wirtin hat auch einen Grafen), 1969, di François Legrand (Franz Antel) e L'uomo dal pennello d'oro (Der Mann mit dem Goldenen Penel), 1969, di Franz Marischka. Vietate ai minori di diciotto anni, queste pellicole, alcune tratte (molto liberamente) dai classici della letteratura francese, ne tralasciano, in realtà, ogni intento filologico a favore di un cinema esuberante, dove muovono aristocratici impenitenti e borghesi libertini contaminati dalle pruriginose prospettive sessuali aperte dalla rivoluzione sessantottina: psichedelia, musica pop, (s)balli trasgressivi, scambio di coppie e trip allucinogeni come in Mia nipote la vergine e L'uomo dal pennello d'oro, ma anche storie di corna, tradimenti e bagni di sole en plein air di leggiadre fanciulle come nei film in costume Alle dame del castello piace molto fare quello e Susanna e i suoi dolci vizi alla corte del re. Commediole erotiche a basso costo, dunque, che si divertono a trasgredire, buttando lì tette e culi all'ammasso; nulla di particolarmente salace. I tempi non sono ancora maturi per un erotismo d'autore, e i registi tedeschi sembrano interessati ad affastellare corpi nudi, piuttosto che tentare una personale cifra autoriale." 

(Stefano Loparco) [1]

 

"Se il Signore avesse voluto essere più generoso nei miei confronti mi avrebbe fatto incontrare Ingmar Bergman e forse quei film io non li avrei mai fatti. Ma io non mi posso lamentare. Se dovessi tornare indietro quei film io li rifarei."

(Edwige Fenech)

 

scena

Desideri voglie pazze di tre insaziabili ragazze (1969): scena

 

Curiosità 

 

La Fenech compare brevemente in un secondo ruolo (a 12'45" della versione disponibile su Amazon Prime Video): è una "impiegata" dell'Elefante Bianco e la possiamo notare mentre invita ai piani superiori il giudice Richter.

 

Del film è circolata anche una versione home video (DVD) camuffata con un (terzo) differente titolo, La seduttrice, che si dice essere comprensiva di inserti spinti.

 

Edwige Fenech

Desideri voglie pazze di tre insaziabili ragazze (1969): Edwige Fenech

 

Citazioni

 

La bella Blanche arriva in carrozza, da Parigi, mezza nuda per aver lasciato parte dei vestiti lungo il tragitto (come filo d'Arianna per il tenente René, incrociato e "colpito da fulmine" sul percorso). Viene accolta al castello di Portillon dall'inserviente Philippe, il quale utilizza due diversi strumenti musicali per richiamare l'attenzione del conte D'Alsay e del colonnello Delaroche. Con totale disinvoltura, l'uomo domanda alla Blanche: "Posso sapere chi desiderate? Vorrei sapere se devo suonare il flauto o la tromba. Qui lo strumento è molto importante (!!!)".

 

Il giudice Richter, assieme al legale, sta attraversando il bosco camminando in direzione del castello quando di sfuggita intravede Monique e Babette, completamente nude, correre attraverso gli alberi: le ragazze stavano in prossimità, immerse nelle acque di un fiume, quando l'asino sul quale avevano riposto le vesti si è allontanato. Richter: "La corte si aggiorna: ho l'impressione che dopo quanto accaduto, sia necessario recarsi all'Elefante Bianco!"

 

"Questa casa comincia a diventare pericolosa: in ogni stanza, c'è una donna nuda..."

(Philippe)

 

Sieghardt Rupp, Barbara Capell

Desideri voglie pazze di tre insaziabili ragazze (1969): Sieghardt Rupp, Barbara Capell

 

Critica 

 

"Il conte D'Alsay e il colonnello Delaroche si contendono il castello di Portillon. Un'anziana ma astuta lavandaia, anch'essa allettata dal castello, per assicurarsene la proprietà, cerca di far sposare le sue due figlie, Monique e Babette, ai due avversari. A complicare le cose interviene l'arrivo, quasi contemporaneo, di una battagliera ex amante del colonnello e un'aitante nipote del conte. Quando gli intrighi giungeranno ad un punto critico, sarà l'intervento del Procuratore generale [2] a ristabilire la verità: il castello è assegnato al maggiordomo Philippe, suo legittimo proprietario. Gli anziani notabili si accontenteranno di fargli da camerieri...

La «pochade» di marca tedesca diretta senza originalità e senza un minimo di verve, da Joseph Zachar, si rivela piuttosto pesante con il suo repertorio di battute grossolane e di situazioni boccaccesche, il che fa ritenere che il film è stato realizzato al solo scopo di promuovere facili risate e turbamenti erotici, considerato che abbondano scene di nudi femminili. E chi si contenta..."

(Vice , su «Il Messaggero» del 06.08.1971) [3]

 

"Girato subito dopo Alle dame del castello piace molto fare quello, negli stessi set e con parte dello stesso cast. Edwige come Pollicino, per ritrovare la strada di ritorno, visto che un cocchiere impazzito la sta portando chissà dove, semina il percorso dei suoi indumenti, fino a ritrovarsi completamente nuda. «Bella e generosa, Edwige Fenech (Blanche) e altre donzelle cercano di far capire agli spettatori che il film è stato girato in un periodo dell'anno in cui faceva tanto, tanto caldo» scrive Achille Valdata su La Stampa. Uscito in Germania come Alle Kätzchen naschen gern (alternativo Im Schloß der wilden Triebe), in Francia come Tous les petits chats sont gourmands, in Turchia come Tatli bakireler, in UK come All Kitties Go for Sweeties, in Spagna come Placeres de mujer, in Portogallo come Prazer de Mulher. Titolo internazionale: The Blonde and the Black Pussycat."

(Marco Giusti) [4]

 

scena

Desideri voglie pazze di tre insaziabili ragazze (1969): scena

 

Note sulla versione visionata 

 

L'incontro tra René e Blanche ha subìto una tale quantità di tagli da rendere quasi incomprensibile lo svolgersi dell'azione, mancando le scene osé in cui la Fenech rimuove i vestiti gettandoli dalla carrozza. Stessa sorte è toccata alla lunga sequenza en plein air, durante la quale René, coinvolto da Babette, si lancia in un amplesso giocoso cercando la posizione delle (finte) ferite sul corpo della ragazza, avvolta nel fieno. Al nétto della durata, rispetto all'edizione integrale (Piacere di donna, 1977), si contano oltre 10 minuti di tagli.

 

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Desideri voglie pazze di tre insaziabili ragazze: manifesto della seconda edizione cinematografica (1977), circolata nelle sale in versione integrale con diverso titolo. Lo stesso è stato utilizzato, erroneamente, per il dvd contenente Alle dame del castello piace molto fare quello...

 

Visto censura [5]

 

Con nulla osta n. 58342, ottenuto in data 9 giugno 1971, Desideri voglie pazze di tre insaziabili ragazze ottiene il via libera alla circolazione nelle sale cinematografiche, dopo che la distribuzione ha accettato di apportare i seguenti tagli:

 

1) rimozione di due distinte sequenze nelle quali si vedono le prostitute di un bordello mentre scoprono i sederi davanti a un cliente;

 

2) soppressione della sequenza in cui si vede il colonnello nudo mentre si accinge ad unirsi con la protagonista;

 

3) eliminazione delle scene di alcune prostitute che si uniscono con l'avvocato, lasciando nella sequenza solo tre di loro;

 

4) eliminazione della sequenza del tenente mentre pone il volto tra i seni della protagonista.

 

Dal verbale allegato al nulla osta:

"[La Commissione di revisione cinematografica] visionato il film ed accertata l'avvenuta esecuzione dei tagli esprime parere favorevole per la proiezione in pubblico con il divieto per i minori degli anni 18 dato il tema licenzioso, basato esclusivamente sull'erotismo e sul nudo femminile ripreso con compiacimento e con marcata insistenza."

 

Metri di pellicola accertati: 2337 (circa 86' a 24 fps).

 

Il film verrà ripresentato dalla Alexia Cinematografica, in Commissione censura, con il diverso titolo di Piacere di donna, ottenendo nuovo v.c. (n. 71182) in data 6 dicembre 1977. In quell'occasione rimane il divieto ai minori di anni 18 ma vengono ripristinati 2400 metri di pellicola (circa 88' a 24 fps).

 

 

NOTE

 

[1] "Il corpo dei Settanta" (Edizioni Il Foglio), pag. 54.

 

[2] Il procuratore generale, interpretato da  Ernst Waldbrunn, è doppiato da Renzo Montagnani.

 

[3] Recensione riportata ne "Il sistema Fenech", a cura di Andrea Pergolari (Edizioni Unmondoaparte), pag. 61.

 

[4] "Dizionario Stracult della commedia sexy" (Bloodbuster edizioni), pag. 196.

 

[5] Dal sito "Italia Taglia".

 

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Desideri voglie pazze di tre insaziabili ragazze: Edwige Fenech e Sieghardt Rupp in una fotobusta della seconda edizione, circolata nelle sale come "Piacere di donna"

 

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Desideri voglio pazze di tre insaziabili ragazze: flano pubblicitario 

 

scena

Desideri voglie pazze di tre insaziabili ragazze (1969): scena

 

"La Fenech [...] è di una simpatia folle. Francese con origini africane, algerina, è molto spiritosa, una che sa prendere la vita nel modo giusto." [Renzo Montagnani, in "Il cinema italiano d'oggi", a cura di Franca Faldini & Goffredo Fofi (Mondadori), p. 245].

 

Edwige Fenech

Desideri voglie pazze di tre insaziabili ragazze (1969): Edwige Fenech

 

"Sul pendio d'una di quelle colline scarne che ondulano le Lande, tra Dax e Mont-de-Marsan, sorgeva, sotto il regno di Luigi XIII, una di quelle tane di nobili, tanto comuni in Guascogna, che i paesani onorano del nome di castello."

(Théophile Gautier)

 

F.P. 02/07/2023 - Versione (cut) visionata in lingua italiana su Amazon Prime Video (durata: 73'50")

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