Regia di Mike Newell vedi scheda film
Ridotti al minimo grandguignol e sparatorie, il film si concentra su tutti gli elementi che fanno da contorno all'operazione poliziesca. Tra questi, se quello dai risvolti familiari e sentimentali è prevedibile, corrivo e patetico, quello della figura da criminale fallito di Pacino assume un'aura assolutamente originale.
New York, 1978. L'estenuante operazione antimafia di un infiltrato dell'F.B.I., Joseph D.Pistone (Depp), che sotto lo pseudonimo di Donnie Brasco ha il compito di incriminare la banda di Sonny Black (Madsen). Ma l'operazione ha anche i suoi risvolti umani e Lefty (Pacino), l'uomo che ci rimette la vita, è un criminale di mezza tacca, un capro espiatorio predestinato al quale Donnie, nonostante tutto, cominciava ad affezionarsi. Basato sul libro autobiografico che lo stesso Pistone ha scritto con Richard Woodley e prodotto da Barry Levinson, Donnie Brasco mostra l'altra faccia del tipico plot da gangster-movie. Ridotti al minimo grandguignol e sparatorie, il film sceneggiato da Paul Attanasio (già sceneggiatore di Rivelazioni e Sfera) si concentra su tutti gli elementi che fanno da contorno all'operazione poliziesca. Tra questi, se quello dai risvolti familiari e sentimentali è prevedibile, corrivo e patetico, quello della figura da criminale fallito di Pacino assume un'aura assolutamente originale. "Che te lo dico a fare…", avrebbero detto quelli di Cosa Nostra.
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