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Donnie Brasco

Regia di Mike Newell vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Donnie Brasco

di Lina
8 stelle

Che te lo dico a fare? Questo non è uno di quei film di mafia e gangster ricco di sangue, inseguimenti e colpi di scena a go-go. Non è Scorsese, non è il Padrino e non s'incentra su azione e adrenalina, ma su tematiche psicologiche molto forti. Illustra la vera storia di Joe Pistone, agente dell'F.B.I. al quale viene affidato il compito d'infiltrarsi in un gruppo di malavitosi sotto il falso nome di Donnie Brasco.

 

Per riuscire a confondere e a convincere i suoi nemici di non essere un infame, tenta di conquistare subito la loro fiducia diventando con effetto quasi immediato il protetto di Lefty Ruggiero, un gangster di mezza età che inizia senza troppa fatica ad affezionarsi a lui trattandolo come un membro della sua famiglia. Il problema è che anche Joe inizia a volergli bene perchè si rende conto che Lefty è sempre disponibile e benevolo nei suoi confronti. Joe però man mano che si avvicinerà ai vertici della mafia rischierà sempre di più, perfino la vita per compiere la propria missione, ma ciò che è ben più grave, è che rischierà soprattutto di perdere se stesso e la propria integrità morale dopo essersi immedesimato un po' troppo nel ruolo del delinquente. Infatti, inizierà a trascurare i suoi figli e a maltrattare sua moglie diventando con lei cinico, scontroso e violento finchè si accorgerà che i suoi conflitti interiori e quel suo graduale sdoppiamento della personalità, sono la prova che sotto sotto sente di avere anche lui l'anima e il cuore di un gangster.

 

"Non sto diventando uno di loro. Io sono uno di loro" confesserà un bel giorno alla moglie, ma l'epilogo di tutto questo si rivelerà assai drammatico per Lefty. Nonostante Joe cercherà perfino di aiutarlo alla fine, offrendogli una via d'uscita tramite una grossa somma di denaro, si renderà conto che nel fare il doppio gioco con lui, lo avrà esposto ad un'inevitabile condanna a morte... ed è proprio il rapporto di sincera amicizia e affetto che lega Joe e Lefty il punto di forza della trama. Facile immedesimarsi in loro, personaggi non proprio comuni dalla fragilità interiore invece molto più comune di quanto non si pensi. Chi infatti non si sentirebbe in crisi di fronte ad un nemico che ci protegge e sostiene? E chi non si sentirebbe un Giuda nel tradire qualcuno che per noi prova invece un grande affetto e che non ci ingannerebbe mai?

 

Pur provenendo da un mondo e da una realtà differenti, notiamo che Joe stima molto Lefty per la sua lealtà, così come stima anche alcuni altri gangster del loro gruppo, ma alla fine il compimento della sua missione ha il sopravvento sulla sua coscienza ormai contaminata da vari eccessi criminali.

Dunque questo film ci espone a delle riflessioni molto profonde e ci illustra un mondo imperfetto in cui vengono messi a confronto buoni cattivi e cattivi buoni rivelandosi uno dei più belli ed elaborati lungometraggi sul tema della mafia. Indimenticabile poi il duo Al Pacino-Depp, che sul set sviluppano un'alchimia davvero fantastica.

 

Mike Newell

 

Ha svolto un lavoro eccellente e di gran classe.

 

Al Pacino

 

Immenso ed eccezionale come sempre.

 

Johnny Depp

 

Bravo. Si è calato bene in un ruolo non facile.

 

Michael Madsen

 

Basico ed incisivo.

 

Bruno Kirby

 

Bravo.

 

James Russo

 

Ottimo.

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