Regia di Henry Hathaway vedi scheda film
Proprio quello che si dice un bel film di primo acchito: coinvolge, interessa, scorre bene, fa riflettere, non vuole strafare tecnicamente ma pure non serve che faccia di più. La mano di Hathaway è felice e sicura come al solito, e riesce a girare un buon western che cerca di dirimere - e in buona parte vi riesce - delicate problematiche morali, come quella dell'omicidio in determinate circostanze. E' un film drammatico, ma il regista si concede alcuni momenti ironici o da commedia, come la sequenza del protagonista che si fa convincere da lei a farsi il bagno, o l'episodio della famiglia di cinque figlie del vecchio. Egli fa forse da padre a un ragazzo il cui vero genitore aveva piantato la famiglia per motivi che rimangono non chiariti. Questo è un punto volutamente oscuro della vicenda, perché la ragione non fu quella classica di un'altra donna. Forse fu un senso di inadeguatezza o di non essere all'altezza, ma il mistero rimane.
La storia d'amore occupa il giusto posto, con alcune scene commoventi ma non sdolcinate. Anche il finale colpisce ed è sicuramente originale, e fa vedere qual è l'unico modo per spegnere l'odio e la catena di vendette.
Come tematica il film cerca di andare a fondo, come dicevo, a certi dilemmi morali, come quello se sia giusto uccidere in certe circostanze estreme (ad es. il pericolo di vita). La sceneggiatura mi pare metta in evidenza anche l'assurdità di certe vendette, specie se generate da giudizi precipitosi e temerari, che pescano nel torbido e finiscono per lasciare un'inutile scia di morti al suolo.
Il tutto è ben condito con varie belle vedute dei grandi spazi della natura: deserto, montagne innevate, tramonti.
E' un film che lascia dentro una piacevole sensazione, oltre ad essere un esempio di quello che sapeva essere il western e di come oggi ne abbiamo perso lo spirito.
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