Regia di Robert Aldrich vedi scheda film
Strano questo film di Aldrich. Si muove su diversi registri, e se fin dall'inizio le atmosfere da "Scuola di polizia" lo mettono su un piano ironico e di sbeffeggio, lentamente la storia scende sempre più nel buio e nel profondo del marcio della società. Già, ma quale marcio? Infatti dopo quasi un decennio dalla (presunta?) liberazione sessuale del '68 emerge anche tutta l'ossessione americana per il sesso. Il puritanesimo a stelle e strisce emette le sue rapide sentenze in base a cui gay=malato, sadomaso=pervertito, ed il sesso in genere è visto in modo sempre e comunque pruriginoso, dove qualunque "non allineamento" è bollato come deviazione da ciò che è giusto, ed ancora lontani sono i tempi (ammesso che siano arrivati) in cui ognuno ha il diritto di essere ciò che è senza risponderne agli altri. Così tra atmosfere volgari da caserma e pruriti più o meno esternabili si arriva al dramma finale, dove irrompe a sorpresa anche un Vietnam che ancora una volta si rivela ossessione (questa almeno concreta) cui cui fare conti sia a livello individuale sia sociale. Tutta l'ambientazione è purtroppo fortemente caratterizzata dalle atmosfere '70 che così la rendono anche piuttosto datata, ma questa è un considerazione postuma.
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