Regia di Paul Verhoeven vedi scheda film
Benedetta entra in convento ancora piccola e deve adattarsi alla ritirata vita monastica. Da lì a poco, però, inizia ad apparirle Gesù, fino a quando nella sua carne si imprimono le stigmate, miracolo che le permette di diventare badessa del convento. Nel medesimo tempo, tuttavia, Benedetta intrattiene una relazione carnale con Bartolomea, una novella e spregiudicata suora che le farà conoscere il piacere dei sensi, fino a delle tragiche conseguenze.
Con una regia disinibita ma assai efficace - ottima, fin dalle prime immagini, la ricostruzione storica che ci riporta indietro di quattro secoli - Paul Verhoeven ci ridà l’immagine di una donna complessa, la cui fede, mista a fanatismo, sembra essere sempre funzionale all’ottenimento di beni concreti e tangibili. La protagonista, già da bambina, sembra infatti avere il talento di utilizzare la parola di Gesù per intimorire gli altri, e spingerli esattamente nella direzione che vuole. Il misticismo di Benedetta sembra, poi, fondersi con le sue pulsioni erotiche, di cui pare la sublimazione (Gesù le appare come un bellissimo e affascinante uomo) fino a quando non trova sfogo in un rapporto reale intriso di peccato. Ma cosa Benedetta custodisca nel proprio cuore, se creda o meno nei propri miracoli - insomma, dove si spinga realmente la sua ipocrisia - non ci è dato di sapere, la sua figura rimane in bilico tra santità e trasgressione: certo non fa una piega quando la sua amante trasforma la statuina della Madonna che il padre le regalò da piccola, in un fallo per regalarle piaceri ancora più grandi. L’ambiguità di Benedetta rispecchia quella di un intero secolo: non meno contraddittorie, e prive di carità, le figure dei religiosi che ella incontra lungo il cammino, in primis l’inquisitore che vuole bruciarla sul rogo, sottovalutando la sua astuzia. Il film è ispirato alla vita di una suora del XVII secolo, Benedetta Carlini, e al relativo saggio di Judith Cora Brown, Atti impuri: vita di una monaca lesbica nell'Italia del Rinascimento.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta