Regia di Cecil B. DeMille vedi scheda film
Nel 1942, durante l'attacco dei Giapponesi in Cina, un coraggioso medico della marina statunitense, il dottor Wassell (G. Cooper), cura i marinai superstiti di una nave ditrutta dai giapponesi. Gli ordini del comando prevedono che solo i feriti in grado di camminare possono essere imbarcati sulla nave "Pecos" diretta in America, mentre gli altri devono essere lasciati a Giava. Il dottor Wassell allora decide di restare a Giava con questi ultimi, per cercare di portarli in salvo, pur contravvenendo agli ordini.
Ispirato a un fatto realmente accaduto nella Seconda Guerra Mondiale, un film di propaganda indubbiamente celebrativo e agiografico, ma diretto e orchestrato "come Dio comanda". Infatti De Mille era specializzato in kolossal e produzioni spettacolari di questo tipo, e questo film, pur non rientrando tra i suoi lavori più importanti, lo testimonia chiaramente.
Infatti il film si lascia seguire molto facilmente per tutta la sua durata, e viene rilanciato nella parte centrale, quando i feriti gravi vengono lasciati a terra e il dottor Wassell decide di metterli ugualmente in salvo, dando così inizio alla sua odissea.
Ma il film deve moltissimo alla presenza dell'indimenticabile Gary Cooper, che incarna alla perfezione un personaggio coraggioso ma non infallibile, introverso e modesto; la sobria e misurata interpretazione di Cooper stempera in un certo qual modo l'enfasi della messinscena e conferisce a tutta la vicenda una dimensione umana e realistica.
Location suggestive, riprese dalla bella fotografia di Victor Milner e William Snyder. Curiosa e singolare la scena in cui Wassell si ferma davanti alla statua di Buddha e gli rivolge una preghiera. Un pò troppo effettata e retorica forse la parte finale.
Una curiosità: il discorso di elogio che si sente alla radio fu realmente pronunciato da Roosvelt.
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