Regia di Johnny Depp vedi scheda film
Sono tanti i temi affrontati: la povertà, l'emarginazione, il senso di colpa, lo sfruttamento dei diversi, la scomparsa di una civiltà. Rafael decide di andarsene proprio quando il suo mondo sta per essere distrutto; non ha mai seminato nulla di buono, tutto ciò che possiede sono una moglie e due figli e per loro decide di vendere se stesso pur di assicurare loro il denaro necessario a farli vivere meglio.
Tutto questo lo scopriamo quasi alla fine, mentre i presagi di morte sparsi qua e là ci fanno avvertire quali siano le vere condizioni del contratto stipulato col misterioso uomo del garage.
Trovo che la forza di questo film, oltre che nella grandissima prestazione di Depp, stia nelle sfumature, nel non detto, negli sguardi e nei gesti, in certe inquadrature di scorci di vita che fanno entrare lo spettatore direttamente nel clima di desolazione in cui vive il protagonista.
E il finale tronco, che non mostra se tale sacrificio alla fine venga realmente ripagato, lascia ancora più amarezza.
Buona, è di Iggi Pop.
Come esordio è abbastanzo buono: alcune sequenze sono particolarmente incisive (il dialogo con Brando e quello col prete), ed anche il ritmo volutamente pigro funziona per l'argomento.
Intenso e misurato.
Parte breve ma fulminante: viscido e cinico.
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