Regia di Arturo Infante vedi scheda film
MUBI
Un pacifico contatto alieno fornisce l'opportunità ad una malinconica maestra in pensione di dare una svolta alla sua vita solitaria. Da Cuba una spassosa e semiseria commedia degli equivoci ben diretta ed interpretata.
Su Mubi è disponibile da alcuni giorni una gradevole commedia cubana intitolata The extraordinary journey of Celeste Garcia, incentrata sulla figura mesta e riservata di una maestra in pensione, che soffre di carenza di affetto e che, appassionata di astronomia, dedica gran parte del proprio tempo libero a fare la guida presso un osservatorio de La Havana.
Per il ruolo della protagonista, il regista Arturo Infante ha avuto l’ottima intuizione di affidare la parte alla bravissima Maria Isabel Diaz Lago, attrice cubana di classe 1964, già apparsa in film noti come Volver di Pedro Almodovar.
Nel 2019 questo piccolo, grazioso e divertente film si è aggiudicato il primo premio al New Directors Competition presso il Seattle International Film Festival.
LA TRAMA
Celeste è una vedova maestra in pensione che la vita sociale sembra aver messo da parte, anche per quanto riguarda gli affetti. Ha un figlio, distratto dai propri interessi e dei vicini anche premurosi. Qquello che manca alla donna è un sentimento di affetto sincero da poter condividere con qualcuno.
Appassionata di astrologia, Celeste integra la magra pensione svolgendo un lavoro part-time presso l’osservatorio astrologico de La Havana, ove si prodiga a spiegare ai bambini ed in genere ai visitatori i meravigliosi misteri che avvolgono l’universo.
Quando la donna viene a sapere che il Governo è da tempo in contatto con una specie aliena pacifica che si offre di ospitare un gruppo di cubani a vivere presso di loro, Celeste fa di tutto per rientrare in quell’ambita rosa di nominativi prescelti.
In quanto membro dell’ agognata lista, la donna si prodiga a trasferirsi in un centro di preparazione allestito presso una vecchia scuola in disuso, accingendosi ed impegnandosi per un’ ottimale preparazione psicofisica.
In loco verrà a contatto con alcune anime infelici o irrealizzate al pari di lei, fino al giorno del fatidico trasferimento sull’astronave aliena, un giorno che riserverà alla donna amare sorprese, ma anche la possibilità di dare una svolta definitiva e positiva alla sua esistenza infelice ed incompleta.
LA RECENSIONE
La commedia sentimentale e degli equivoci cubana ha avuto terreno fertile negli ultimi due decenni del Novecento, approfittando non poco della ineguagliabile atmosfera che fa da sfondo alla quotidianità del vivere nella celebre grande isola caraibica, il cui isolamento, risalente ad ormai un settantennio orsono a seguito della Rivoluzione cubana con l’ascesa di Fidel Castro (1953), ha reso l’isola un paradiso di peculiarità e di anomalie che solo lo spirito di adattamento e l’ottimismo degli abitanti hanno saputo trasformare in un’attrattiva turistica unica.
Autori cinematografici lungimiranti ed illuminati come Tomas Gutiérrez Alea e Juan Carlos Tabio hanno reso la commedia cubana un filone a sé con film come Fragola e cioccolato, Guantanamera, Lista d’attesa. Altri cineasti ancora hanno saputo mantenere fertile questo filone leggero ma per nulla esente dal trattare argomentazioni scottanti come l’intolleranza o la discriminazione.
The extraordinary journey of Celeste Garcia, diretto con garbo e buon ritmo dal regista cubano quarantaseienne Arturo Infante, pur non potendo arrivare a competere con gli eccelsi titoli sopra citati, riesce comunque a tratteggiare finemente i contorni intimi di una figura femminile apparentemente dolente e succube, ma in realtà ben più complessa e battagliera, in grado di riuscire a divenire una fiera paladina di valori e stati d’animo realmente necessari per assicurarsi una dignità esistenziale a cui ogni individuo ha diritto ad anelare.
Alla riuscita della delicata e spiritosa commedia, colma di personaggi minori spesso comici ed irresistibili (l’artista specializzato in musica da balera è divertentissimo ed esilarante), contribuisce non poco la valida protagonista María Isabel Díaz Lago, capace di dar spessore e sfaccettatura ad un personaggio che molte star del firmamento hollywoodiano si contenderebbero con accanimento.
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