Regia di Vittorio Cottafavi vedi scheda film
Il signor Prescott viene ritrovato morto, con una rivoltella in mano, nel suo appartamento. I sospetti ricadono sul giovane Appleby, che però ha un alibi di ferro. E tutto fa realmente credere al suicidio.
Interessante esperimento, questo Passo falso, che è uno dei primi lavori per la televisione firmati da Vittorio Cottafavi, che in seguito diventerà un’autorità in tale campo. L’esperimento consiste nel provare a portare il giallo sul piccolo schermo, con un racconto appositamente scritto dallo sceneggiatore inglese Philip Levene, già da qualche anno attivo per la tv britannica; tutto funziona a dovere e se ci sono dei difetti da imputare alla pellicola, essi risiedono tutti nei limiti fisiologici dell’opera. Ovverosia essenzialmente nella fattura al risparmio, con costumi e scenografie appena sufficientemente curati, e in un tono perennemente teatrale della recitazione che oggi ci ricorda come era fatta la televisione dei primordi. Un’ora e un quarto di durata, con interpreti non di chiara fama – quantomeno non è giunta fino ai giorni nostri – ma tutti in parte: Giuseppe Caldani, Mario Ferrari, Giuseppe Pagliarini, Romolo Costa, Luisa Rivelli e Carlo Alighiero sono i principali. In quello stesso 1959 Cottafavi girerà anche Processo di famiglia, per la tv, e Le legioni di Cleopatra per la sala. 4/10.
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